Il dubbio a Singapore: si è pronti per il titolo mondiale a 18 anni?

Da un lato c’è lo scacchista cinese più forte di sempre in crisi personale e ancora in cerca di ritrovare sicurezza. Dall’altro il più giovane sfidante al titolo, già vittorioso alle Olimpiadi e dato per favorito. Il match fra i due è una guerra di logoramento, dove l’aspetto psicologico conta ancora più di quello tecnico

Sul sito della Federazione internazionale il campione in carica è presentato così: 32 anni, alla prima difesa del titolo conquistato nel 2023 contro Ian Nepomniachtchi, Ding Liren è lo scacchista cinese più forte di sempre, con un picco di 2816 punti Elo, raggiunto nel 2018. Tre volte campione nazionale, vanta una sequenza di cento partite ufficiali senza sconfitte, tra le più lunghe mai registrate. Dal titolo mondiale ad oggi, però, non ha brillato. E’ stato per mesi lontano dagli scacchi per difficoltà personali (leggi: depressione) e, nelle poche competizioni cui ha partecipato, non ha rimediato risultati all’altezza. Oggi Ding Liren è al ventiduesimo posto nella classifica Elo. E nell’intervista rilasciata pochi giorni fa ha confessato la sua preoccupazione: ho paura di perdere male, ha detto, di fare brutta figura. Gukesh Dommaraju è invece il più giovane sfidante al titolo di sempre; se vincesse, sarebbe anche il più giovane campione mondiale nella storia. Ha solo diciotto anni, è il numero 4 al mondo, e ha appena superato la fatidica soglia dei 2800 punti Elo.

Viene dalla vittoria delle Olimpiadi dove, con la sua India, ha performato in prima scacchiera uno stratosferico 2867 punti Elo (e ha vinto la medaglia d’oro, a squadre e individuale). Messe così le cose, il favorito è lui, e Ding è invece l’underdog. Ma il più forte di tutti è ancora Carlsen (che non ha mai perso il titolo: ha solo rinunciato a difenderlo). Il norvegese, che di match mondiali ne ha disputati quattro, vincendoli tutti e quattro, ha dichiarato: “Ovviamente, Gukesh è il grande favorito, e se parte davanti vincerà il match senza problemi. Tuttavia, più a lungo tarderà ad arrivare la prima vittoria, meglio sarà per Ding Liren, perché non ha smarrito l’abilità, ha solo bisogno di ritrovare la sicurezza”.

In altre parole: Ding potrebbe venire fuori alla distanza, riacquistando fiducia. Gukesh, che è alla sua prima esperienza in un match mondiale, potrebbe invece innervosirsi, se le cose non dovessero subito filare lisce. E’ interessante che in una simile analisi prevalga non l’aspetto tecnico, ma quello psicologico. La guerra di nervi, il logoramento, la capacità di reggere lo stress, di perdere o trovare le giuste motivazioni. Tutte cose che pesano in un confronto a due, che ti tiene per quattordici partite e quasi un mese di gioco nello stesso luogo, davanti allo stesso avversario, provando a decifrare sempre la stessa faccia, tradendo il meno possibile le tue emozioni. Se non è una tortura, ci va molto vicino.



Si comincia oggi alle cinque di sera (ora di Singapore). Tutti aspettano il risultato finale, solo la Fide ha già vinto, avendo trovato per l’evento la sponsorizzazione di Google. Se vuoi officiare una nuova religione, devi salire non sul Sinai, ma su Mountain View.



La partita: Gukesh D vs. Ding Liren, Tata Steel Chess 2024 0-1


37… Te4+. Posizione finale dell’ultima partita tra i due contendenti al titolo mondiale. In parità di materiale, il B. abbandona: il matto è inevitabile. Riesci a vederlo?

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