L’ombra di Harauld Hughes, il drammaturgo che non esisteva

Dietro al nome del misterioso autore britannico si cela un gioco letterario di Richard Ayoade, che crea l’opera omnia di un autore inventato e la fa entrare nel mercato editoriale, sfidando i confini della realtà

Harauld Hughes è nato a Cardiff nel 1931, ha abbandonato la famiglia per trasferirsi a Londra all’età di un anno ed è diventato uno dei più rinomati drammaturghi del Dopoguerra, fino alla morte nel 2006. Gli è sopravvissuta la moglie Virginia Lovilocke, celebre sia come chef, sia come teologa. Inoltre, come si può sospettare da alcuni dettagli nella sua scheda biografica sul sito della Faber & Faber, Hughes non esiste. Ciò nondimeno, possono essere acquistate le sue opere, suddivise in tre volumi (The Models Trilogy, Four Films e Plays Prose Pieces Poetry, ciascuno a 12,99 sterline), con introduzione di Richard Ayoade. Quest’ultimo è un bravo attore britannico (l’ha doppiato anche Saverio Raimondo), con un certo talento nella scrittura e una notevole predisposizione ai paradossi. Adesso arriva in libreria – non è mai stato tradotto in italiano, speriamo che qualcuno rimedi – con The Unfinished Harauld Hughes (Faber & Faber, 224 pp., 16,99 sterline), la cronaca di come lo stesso Ayoade abbia cercato invano di dirigere un documentario sulla misteriosa figura del drammaturgo.

Certo, di autori inventati da scrittori sono pieni gli scaffali: il Nathan Zuckerman di Philip Roth, l’Henry Bech di John Updike, il meno noto Francis Xavier Enderby, al quale Anthony Burgess dedicò una tetralogia firmandola con lo pseudonimo Joseph Kell, per complicare le cose; al liceo abbiamo tutti studiato l’Iperacalisse di Didimo Chierico, che Ugo Foscolo attribuì al nome fittizio sotto cui aveva tradotto il Viaggio sentimentale di Laurence Sterne. Se però costoro hanno scritto qualche pagina da attribuire a titolo esemplificativo all’autore immaginario, Ayoade è andato oltre, scrivendo l’opera omnia dell’autore e immettendola sul mercato, grazie all’intelligenza di un editore complice. Così la trama del romanzo di Ayoade trova riscontro in volumi che qualsiasi lettore può acquistare o ignorare, riuscendo nel miracolo di rendere esistente Hughes, con tanto di scheda biografica sul sito dell’editore. Non trovo miglior conferma di questa, del fatto che un autore viva soltanto attraverso i testi: Harauld Hughes non esiste, ma i suoi libri sono disponibili anche in un numero limitato di copie autografate.

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