Un viaggio per unire i liberal democratici di tutto il paese, verso la genesi di un nuovo partito di centro che rimetta insieme i pezzi del fu Terzo polo: “Noi presenteremo un nostro programma e saremo disposti a confrontarci con tutti”
“Prendiamo atto delle scelte di Renzi e Calenda, riteniamo che i due poli attuali di destra e sinistra siano spinti all’estremo, ed è chiaro a tutti che le idee liberaldemocratiche al momento non sono rappresentate”. E’ per questi motivi che Andrea Marcucci, imprenditore ed ex parlamentare del Partito democratico, ala riformista, oggi sarà a Milano insieme a Luigi Marattin, ex Italia Viva, a Carlo Cottarelli e ad altre personalità per l’evento “Il coraggio di partire”. Un “viaggio” per trovare una nuova unità tra liberal democratici e per la genesi di un nuovo partito di centro.
Quello che fino al primo pomeriggio di domani si svolgerà al Big Theatre della Fiera Rho è un vero e proprio progetto costituente. Cinque le parole d’ordine, dice Marcucci al Foglio: “Saremo autonomi, indipendenti, trasparenti, contenibili e aperti, allontanando i personalismi per unire i liberali del paese. Crediamo che ci siano le condizioni”. Quali? Alle ultime elezioni regionali i risultati delle liste di centro sono stati scarsi. “Io parto da due conferme elettorali, – controbatte – quelle delle politiche del 2022 e delle europee di giugno, dove le coalizioni alle quali facciamo riferimento hanno dimostrato che, quando si ragiona in ottica nazionale, c’è un’area liberal democratica che va dal sette al dieci per cento. Questo è il nostro punto di partenza”. Una forza politica, dunque, che non cercherà “collaborazione” con uno o con entrambi i poli, ma piuttosto un “confronto sulle idee”, spiega Marcucci.
“Noi presenteremo un nostro programma e saremo disposti a confrontarci con tutti”. L’idea di fondo resta una: “Dobbiamo superare un bipolarismo spesso forzato dai sistemi mediatici, dalla legge elettorale e che non risponde ai bisogni del paese”. Il primo obiettivo del nuovo centro sarà quello di raccogliere i cocci lasciati dal fu Terzo Polo di Calenda e Renzi e provare a fare ordine. E se per Marcucci il leader di Italia Viva ha “fatto una scelta definita di centrosinistra”, la posizione di Calenda è invece più ambigua. “Il leader di Azione rimane in una dimensione che noi comprendiamo poco. Ma ritengo che chi voglia un’Italia più liberale debba partecipare a questo progetto”. Si tratta di un invito? “Noi invitiamo tutti”, dice. Il lavoro da fare è tanto.