Le mani di Bolloré sulla scuola di giornalismo più antica di Francia

L’acquisizione, fatta assieme ad Arnault e Dassault, preoccupa soprattutto per le intenzioni del fondatore di Vivendi che vuole creare un polo mediatico simile a Fox News per sostenere un candidato all’Eliseo vicino alle sue posizioni conservatrici

Non è un gruppo di investitori qualsiasi quello che ha appena acquisito la più antica scuola di giornalismo francese, l’École supérieure du journalisme (Esj) di Parigi, bensì il gotha del capitalismo transalpino: Bernard Arnault, patron del gruppo del lusso Lvmh e dei quotidiani Echos e Parisien, la famiglia Dassault, che produce i caccia multiruolo Rafale e possiede il Figaro, ma soprattutto Vincent Bolloré, il magnate bretone che ha fondato l’impero Vivendi. Fondata nel 1899 dalla scrittrice Dick May con l’obiettivo di formare giornalisti di talento dopo il periodo tormentato dell’affaire Dreyfus, l’Esj Paris era in crisi finanziaria da diversi mesi ed era alla ricerca di acquirenti che ne risollevassero le sorti. Non fa parte delle scuole di giornalismo riconosciute dall’ordine professionale francese, ma l’acquisto da parte di tre squali della finanza come Arnault, Dassault e Bolloré non poteva lasciare indifferenti. E’ la presenza dell’imprenditore bretone, in particolare, a suscitare inquietudini. Bolloré, negli ultimi anni, ha rilevato un giornale di riferimento come il Journal du dimanche, l’emittente radiofonica Europe 1 e il canale televisivo Cnews, trasformandoli in megafoni della destra identitaria. Il suo progetto è creare in Francia un polo mediatico somigliante a Fox News e che tiri la volata a un candidato all’Eliseo vicino alle sue posizioni conservatrici. L’acquisto di Esj Paris è secondo molti un ulteriore tassello del suo piano. “La bollorizzazione comincerà ora fin dalla scuola di giornalismo”, ha commentato Libération. Il consorzio di imprenditori, tutti orientati a destra, promette di trasformare l’Esj Paris in “un polo dell’eccellenza giornalistica, un centro di formazione di riferimento dove si delineano i contorni del giornalismo di domani”. Ma il timore diffuso è che l’Esj Paris diventi nei prossimi anni la “Bolloré school of journalism”.

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