Gaetano Manfredi è il nuovo presidente dell’Anci: eletto all’unanimità

Oltre 700 delegati hanno scelto il sindaco di Napoli per la guida dei comuni italiani, prendendo il posto di Decaro. Una nomina frutto di trattative serrate e polemiche interne al Pd. “Saremo interlocutore privilegiato del governo”, rivendica il neopresidente

E’ finita ufficialmente la corsa per l’Anci. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è stato eletto presidente nazionale dell’Associazione nazionale comuni italiani, votato con decisione unanime dagli oltre 700 delegati riuniti al Lingotto di Torino, in occasione della quarantunesima assemblea dell’associazione che rappresenta più di 7 mila comuni italiani.

“Alla premier dico che deve vedere nei sindaci degli interlocutori leali, concreti, che vogliono essere interlocutori privilegiati del Governo e noi arriveremo con proposte serie e unitarie, quindi ci aspettiamo, e sono molto fiducioso che questo avvenga, un’interlocuzione diretta forte con la premier e con il Governo”. sono state le prime parole di Manfredi dopo l’elezione. “Noi rapidamente costruiremo un’agenda dei comuni con una serie di proposte concrete che sottoporremo alla premier e sono convinto che riusciremo a trovare una strada per realizzarle”

La scelta per il successore di Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e ora europarlamentare, arriva dopo settimane di trattative interne al Partito democratico che ha visto protagonisti il sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’esponente dem Goffredo Bettini. Uno scontro a colpi di note e dichiarazioni tra chi avrebbe privilegiato un’alternanza nord–sud per la guida dell’Anci, passando dalla Puglia al Piemonte con il primo cittadino di Torino Stefano Lo Russo, e tra chi – fiutando da Roma i venti di autonomia differenziata– avrebbe mantenuto la presidenza al sud per scongiurare ipotetiche alleanze fra i sindaci del nord.

Il rischio di trasformarsi in una lotta fratricida era alto, specialmente alle porte di due appuntamenti elettorali dall’esito non scontato come in Emilia Romagna e in Umbria. Beppe Sala ha posto per primo un problema di scarsa trasparenza, criticando il fatto che decisione del genere venisse “presa nel salotto di casa Bettini”, pur lodando entrambi i sindaci come “politici di assoluto valore”. Un attacco a cui l’ex europarlamentare romano – a favore della nomina di Manfredi – ha risposto cautamente, per scongiurare il rischio che la “destra estrema potesse diventare decisiva nell’elezione della presidenza dell’Anci”, nonostante reputasse “fuori dal mondo pensare che possa accettare investiture improprie e dall’alto”.

Oggi Lo Russo, sindaco padrone di casa, fa un passo indietro in favore del collega di Napoli, riuscendo però a strappare cariche di prima importanza. A lui andrà infatti la vicepresidenza, oltre a incrementare il suo peso specifico all’interno della segreteria dem con il ruolo di coordinatore dei sindaci del Pd.

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