Da “Alleanza Mondiale contro la Fame” a Janja, da “sherpa” a Zelensky. Piccola guida alfabetica per destreggiarsi in questa due giorni brasiliana
“Il grande giorno è arrivato. Inizia oggi il vertice del G20 a Rio de Janeiro. Benvenuti e benvenuti in Brasile” scrive sui social il presidente brasiliano Lula, che si appresta ad accogliere i 20 grandi del mondo più 35 outreach al Museo di Arte Moderna della città carioca, blindatissima per il summit. Il vertice, che terminerà domani, si apre al motto di ‘Building a just world and a sustainable planet’, scelto dalla presidenza brasiliana, con un occhio particolarmente attento alle sensibilità delle economie emergenti. Ecco un piccolo dizionario per destreggiarsi in questa due giorni internazionale.
A come Alleanza Mondiale contro la Fame. Uno dei momenti più importanti del vertice secondo Lula dovrebbe appunto essere il lancio di questa iniziativa, proposta da Lula per combattere queste piaghe entro il 2030. Il Brasile si farà carico della metà dei costi amministrativi del progetto, stimati in 10 milioni di dollari. Paesi come la Norvegia hanno espresso l’intenzione di contribuire.
B come Biden. Al suo ultimo G20, è arrivato a Rio da Lima, dove aveva partecipato al Forum Apec e sabato si è visto con Xi Jinping. E durante il tragitto è passato per Manaus, dove ha visitato il Museo dell’Amazzonia ed ha appunto stabilito il record di primo presidente degli Stati Uniti nella Grande Foresta Pluviale. Ha anche annunciato uno stanziamento per l’Amazzonia di 82,4 milioni di dollari, che assieme alla decisione di autorizzare gli ucraini a lanciare i missili a lunga gittata Atacms in territorio russo agita il G20 e soprattutto lascia a Trump una eredità con cui il successore dovrà fare i conti. Forse un modo per rispondere alla polemica del New York Post, che commentando la foto dei leader a Lima con Biden in seconda fila ha parlato di un Biden “umiliato in un angolo mentre Xi ottiene il posto d’onore”.
C come Corte Penale Internazionale. Il mandato di arresto per crimini di guerra emesso dalla Corte penale internazionale contro Putin il 17 marzo 2023 aveva già sconsigliato il presidente russo dal partecipare al vertice Brics di Johannesburg, in Sudafrica, del 22-24 agosto 2023. Il 9 settembre 2023 Lula aveva dichiarato che Putin “può partecipare senza paura al vertice del G20 del prossimo anno a Rio de Janeiro”, aggiungendo che “se io sono il presidente del Brasile e lui viene in Brasile, non c’è motivo per cui venga arrestato”, e il suo principale consigliere di politica estera, Celso Amorim aveva successivamente confermato l’intenzione del governo di invitare Putin al vertice. Ma a dicembre 2023 Lula ha ammesso che Putin avrebbe potuto essere arrestato in Brasile, solo mettendo le mani avanti che la decisione sarebbe stata dovuta ai tribunali indipendenti del paese e non al suo governo. Il 18 ottobre Putin ha dunque annunciato che non avrebbe partecipato al vertice, ammettendo: “una mia eventuale visita rovinerebbe il lavoro del gruppo”. Anche se sulla sentenza del Cpi ha detto che non ne aveva paura, in quanto “sentenze di questo tipo possono essere aggirate molto facilmente”.
D come Dichiarazione. Nei vertici del G20, il paese organizzatore ha sempre più potere, e il Brasile approfitta di questa norma di fatto per promuovere un progetto di dichiarazione finale più favorevole alle posizioni di Russia, Turchia, Indonesia, Arabia Saudita, Sud Africa e Iran che a quelle di Ucraina, Stati Uniti, Israele, G7 e Argentina. Nelle prime ore di lunedì, poche ore prima dell’inizio formale del vertice del G20, Lula ha dunque presentato una bozza in questo senso, che ha però suscitato subito rimostranze.
E come Erdoğan. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan va al G20 dopo avere rotto le relazioni diplomatiche con Israele e spinge pe posizioni anti Tel Aviv, anche attraverso un bilaterale con Lula che ha preceduto l’inizio formale del vertice. Comunque ha avuto un incontro bilaterale anche con Giorgia Meloni, che essendo anche presidente di turno del G7 ha avuto a sua volta vertici anche con Lula, con Macron, con Trudeau, e che dopo il G20 andrà in visita dall’argentino Milei.
F come Forum Apec. Il Forum di Cooperazione Economica Asia-Pacifico (Apec) che si è tenuto a Lima dal 10 al 16 novembre ha preceduto il G20 di Rio, e data la vicinanza leader come Biden, Xi Jinping e Trudeau sono passati direttamente dall’uno all’altro. La conclusione è stata con un appello al libero scambio, e il presidente cileno Gabriel Boric ha anche esortato i leader delle 21 economie presenti a non retrocedere nella transizione verso le economie verdi e il multilateralismo, riferendosi all’“elefante nella stanza” che aveva menzionato il presidente americano Joe Biden, alludendo al prossimo arrivo di Trump. Xi Jinping e il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol hanno messo in guardia contro la battuta d’arresto che sarebbe causata dai “tentativi di bloccare la cooperazione economica con tutti i tipi di pretesti e di smantellare l’indipendenza del mondo”.
G come G20. Il Gruppo 20 (o G20) è un forum dei leader, dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali, creato nel 1999, dopo una successione di crisi finanziarie per favorire l’internazionalità economica e la concertazione tenendo conto delle nuove economie in sviluppo. Rappresenta i due terzi del commercio e della popolazione mondiale, e i quattro quinti del Pil mondiale. Di esso fanno parte l’Unione europea, l’Unione africana e 19 paesi tra i più industrializzati del mondo. Tra essi i G7 – Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia; i Brics “originali” – Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica; e un gruppo di altri Paesi – Australia, Arabia Saudita, Argentina, Corea del Sud, Indonesia, Messico, Turchia. In più una serie di invitati occasionali (di norma uno o due stati scelti dal paese che ha la presidenza di turno) e permanenti (la Spagna, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e altri).
H come Hamas. Francia, Germania, Regno Unito e Argentina, si sono opposti al testo presentato dal Ministero degli Esteri brasiliano per affrontare la guerra che Israele conduce contro l’organizzazione terroristica Hamas. Se Lula non accetterà le modifiche sostanziali proposte ai negoziatori del G20, il Brasile non potrà chiudere il vertice multilaterale con un unico comunicato finale.
I come Iran. Anche le proposte del G7 e dell’Argentina riguardo a Israele e al suo confronto con i gruppi terroristici finanziati dall’Iran rendono difficile l’approvazione di una dichiarazione congiunta.
J come Janja. Rosângela Lula da Silva della Janja è la nuova moglie con cui Lula, di 21 anni più anziano, si è sposato nel 2022, dopo essere rimasto vedovo. Sociologa e già assistente del direttore generale della diga di Itaipú, ha scatenato una polemica alla vigilia del vertice dei leader del G20, quando durante un panel sulla disinformazione ad un evento del G20 Sociale un problema tecnico nell’audio ha interrotto un suo discorso sulla difficoltà di regolamentare le piattaforme dei social media. “Penso che sia Elon Musk” ha commentato con una battuta, aggiungendo: “Non ho paura di te. Fuck you, Elon Musk”. L’uscita della first lady ha irritato i diplomatici di alto livello del ministero degli Esteri brasiliano, preoccupati che l’insulto possa mettere a repentaglio il tentativo di Brasilia di mantenere un rapporto pragmatico col governo repubblicano Usa. Il proprietario di Tesla ha subito risposto su X: “Perderete le prossime elezioni”, accompagnando l’affermazione con emoji che ridono e condividendo il video del discorso della first lady. “Abbiamo un problema diplomatico in più”, ha commentato Bolsonaro. Nei mesi scprsi X in Brasile è stata oscurata dal giudice Alexandre de Moraes, considerato dai bolsonaristi il più grande nemico del loro leader della destra. brasiliana. Intanto anche la foto di famiglia del summit dell’Apec, a Lima, ha generato polemiche, interpretata come una dimostrazione plastica dell’irrilevanza di Joe Biden ai vertici internazionali. Mentre il presidente cinese Xi Jinping ha conquistato la posizione centrale nell’immagine, il presidente uscente Usa è relegato in secondo fila. La foto ha conquistato l’homepage del New York Post, che parla di un Biden “umiliato in un angolo mentre Xi ottiene il posto d’onore”.
K come Kristalina Georgieva. Anche le presente, la direttrice esecutiva del Fondo Monetario Internazionale ha in agenda un bilaterale con Javier Milei che è visto come una possibile consacrazione del modello economico del presidente argentino.
L come Lula. Il G20 vede comunque il presidente brasiliano in crisi di popolarità: dal 43,7 per cento di approvazione del maggio 2023 al 37,4 di maggio e un minimo del 35,5 ora. Anche a livello internazionale ha appena avuto un duro scontro con Maduro, con il veto apposto all’ingresso del Venezuela nel Brics per i verbali elettorali che non ha presentato. Ma cerca appunto di capitalizzare questa occasione per posizionare il Brasile come mediatore e difensore degli interessi del Sud del mondo.
M come Mercosur. A Rio anche l’accordo commerciale tra Unione Europea e Mercosur, in negoziazione da due decenni, tornerà al centro delle discussioni. L’obiettivo sarebbe di creare la più grande area di libero scambio del mondo, per un mercato di 780 milioni di persone. La proposta eliminerebbe oltre il 90 per cento delle tariffe tra i due blocchi, con un volume commerciale annuo stimato tra 40.000 e 45.000 milioni di euro. Ma Macron continua a fare resistenza, spinto dagli interessi agricoli francesi, che oggi hanno indetto manifestazioni di protesta. In generale il trattato incontra una forte opposizione da parte dei sindacati agricoli in Europa, che temono massicce importazioni di prodotti sudamericani non all’altezza degli standard ambientali e sociali europei, da cui un rischio di concorrenza sleale. Le critiche includono l’uso di foraggi transgenici e antibiotici come stimolanti della crescita nell’allevamento di animali in Sud America. Le organizzazioni agricole francesi hanno già indetto manifestazioni per oggi, cercando di bloccare un trattato, che considerano dannoso per i produttori europei.
N come Neoliberalismo. Prima del vertice principale, Lula ha partecipato al G20 sociale, un forum che riunisce rappresentanti di Ong e movimenti sociali come preambolo dell’evento ufficiale. Nel suo intervento ha criticato aspramente il neoliberalismo, accusandolo di esacerbare le disuguaglianze economiche e politiche e indebolire così le democrazie.
O come Offensiva. Il grande attacco aereo lanciato da Putin sull’Ucraina alla vigilia del vertice, portando alla autorizzazione di Biden agli ucraini sull’uso dei missili Atacm in territorio russo, ha portato a uno sconvolgimento del dibattito.
P come Putin. La mancanza di una condanna esplicita di Mosca, assieme alla critica diretta allo Stato d’Israele promossa dal governo brasiliano, rendono difficile l’approvazione di una dichiarazione congiunta che rifletta l’unità posizione di tutti i paesi membri del forum multilaterale. Ma Lula si sforza di salvaguardare l’asse tra Brasile e Russia nel Brics.
Q come Quando. Il G20 si apre questo lunedì con il tradizionale saluto del padrone di casa, in questo caso Lula, ai presidenti e ai capi di Stato che parteciperanno al vertice multilaterale convocato a Rio de Janeiro.
R come Rio de Janeiro. In agenda al Museo di Arte Modera di Rio de Janeiro oggi e domani, il 19esimo G20 vede la partecipazione di 56 invitati. 23 sono capi di stato: i presidenti della repubblica del Brasile Lula, dell’Argentina Javier Milei, della Cina Xi Jinping, della Corea del Sud Yoon Suk-yeol, della Francia Emmanuel Macron, dell’Indonesia Prabowo Subianto, del Messico Claudia Sheinbaum, del Sudafrica Cyril Ramaphosa, degli Stati Uniti Joe Biden, della Turchia Recep Tayyip Erdoğan tra i membri, più quello della Mauritania Mohamed Ould Ghazouani come presidente one Africana; dell’Angola João Lourenço, della Bolivia Luis Arce, del Cile Gabriel Boric, della Colombia Gustavo Petro, dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi (come presidente della Nuova associazione per lo sviluppo dell’Africa), del Mozambico Filipe Nyusi, della Nigeria Bola Tinubu, del Paraguay Santiago Peña, della Tanzania Samia Suluhu e dell’Uruguay Luis Lacalle Pou tra gli invitati; l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani e il principe ereditario di Abu Dhabi e presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan pure tra gli invitati. Altri 14 sono capi di governo: i primi ministri dell’Arabia Saudita Mohammad bin Salman Al Sa’ud, dell’Australia Anthony Albanese, del Canada Justin Trudeau, del Giappone Shigeru Ishiba, dell’India Narendra Modi, del Regno Unito Keit Starmer tra i membri; la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni e il cancelliere tedesco Olaf Scholz pure tra i membri; i primi ministri Anwar Ibrahim della Malaysia (anche presidente dell’Asean), del Portogallo Luís Montenegro, di Singapore Lawrence Wong e del Vietnam Phạm Minh Chính come ospiti e il ministro di stato norvegese Jonas Gahr Støre, più il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez come ospite permanente. Due ministri degli Esteri: il russo Sergej Lavrov tra i membri e il segretario ndi Stato della Santa Sede Pietro Parolin tra gli ospiti. E poi Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione europea e Charles Michel come Presidente del Consiglio europeo per l’Unione Europea; Akinwumi Adesina come Presidente della Banca africana di sviluppo; Ilan Goldfajn come Presidente della Banca Interamericana di Sviluppo; Ajay Banga come Presidente della Banca Mondiale; Rebeca Grynspan come Segretario generale della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo; Klaas Knot come Presidente del Consiglio per la stabilità finanziaria; Sergio Díaz-Granados Guida come Presidente della Corporación Andina de Fomento; Kristalina Georgieva cpme Direttrice operativa del Fondo monetario internazionale; Ahmed Aboul Gheit come Segretario generale della Lega araba; António Guterres come Segretario generale delle Nazioni Unite; Dilma Rousseff come Presidente della Nuova Banca di Sviluppo; Qu Dongyu come Direttore generale della Fao; Gilbert Houngbo come Direttore generale della Organizzazione internazionale del lavoro; Ngozi Okonjo-Iweala come Direttrice generale della Organizzazione mondiale del commercio; Tedros Adhanom Ghebreyesus come Direttore generale della Organizzazione mondiale della sanità; Audrey Azoulay come Direttrice generale dell’Unesco.
S come sherpa. Domenica pomeriggio, quando si è saputo che la Casa Bianca avrebbe autorizzato Zelensky ad usare i propri missili per attaccare obiettivi in Russia, gli sherpa del G7 hanno informato il Ministero degli Esteri brasiliano di non accettare il testo sulla Russia presentato da Lula. Ciò non ha precedenti nella traiettoria storica del G20. Quando c’erano divergenze, venivano considerate con cautela dietro le quinte, e ora si è deciso di sollevare obiezioni sostanziali senza alcun trucco diplomatico.
T come Trump. Non c’è G20 senza dibattiti approfonditi e forti divergenze, ma alla fine del vertice viene sempre approvato un comunicato finale che scommette sull’unità del forum multilaterale. L’eccezione si è verificata con Donald Trump, che ai G20 di Amburgo e Osaka ha imposto un comunicato del 19 più 1, a causa del suo rifiuto del cambiamento climatico. Fu un caso straordinario, senza conseguenze di rilievo. Ma adesso potrebbe ripetersi
U come Ucraina. Se non si ha una condanna esplicita dell’aggressione il presidente argentino Milei minaccia di non firmare il documento finale.
V come Vertice Ibero-Americano. Anche il XXIX Vertice Ibero-Americano di Ccenza, in Ecuador, si è tenuto dal 12 al 15 in prossimità geografica e cronologica al Forum Apec di Lima e al G20 di Rio de Janeiro, per facilitare i movimenti dei leader. Ma per una serie di tensioni è stato disertata dai grandi leader. In particolare, c’è il non riconoscimento della non rielezioni di Maduro a presidente del Venezuela da parte di molti membri, e anche la polemica tra Ecuador e Messico per l’irruzione della polizia nella ambasciata a Quito per arrestare l’ex-vicepresidente Jorge Glas.
W come Wanderley. Francisco Wanderley Luiz, detto Tiu França, è un militante del partito di Bolsonaro che la notte del 13 novembre è morto in un tentativo di attentato suicida contro la sede del Supremo Tribunale Federale, generando ovvia inquietudine sul G20 di Rio.
X come Xi Jinping. A Rio dopo essere stato protagonista all’Apec, giovedì con la presidente peruviana Dina Boluarte ha inaugurato il grande porto sul pacifico di Chancay, coistruito con capitali cinesi e considerato una chiave di penetrazione di Pechino nel Pacifico. E subito dall’entourage di Trump è venuta la proposta di imporre un dazio del 60 per cento per le merci che ci passino.
Y come Youth G20. Sorta di G20 giovanile tra leader sotto i 30 anni, ha anticipato a Rio il G20 vero e proprio dal 10 al 17 agosto.
Z come Zelensky. Sei giorni prima del G20 si era sentito per telefono con il primo ministro canadese Trudeau, in pratica incaricandolo di rappresentarlo.