La crisi europea attende la Germania: Merz, Scholz, von der Leyen e il voto sulla Commissione

Le elezioni anticipate a Berlino e l’arrivo alla cancelleria del leader della Cdu potrebbero segnare la svolta. Perché sarà il voto tedesco a garantire la governabilità dell’Ue. La plenaria del 27 novembre

Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo, ieri ha cercato di mettere ordine nel gran caos provocato dallo scontro tra il Partito popolare europeo e il Partito socialista europeo sulla conferma della nuova Commissione di Ursula von der Leyen. La plenaria “voterà sulla prossima Commissione il 27 novembre”, ha annunciato Metsola. E’ “importante lavorare insieme” perché “abbiamo bisogno di stabilità in tempi di cambiamento”, ha detto Metsola. Nonostante l’escalation retorica tra Ppe e Pse, un compromesso potrebbe essere trovato la prossima settimana. Servono adulti nella stanza. Ma per garantire governabilità all’Ue probabilmente bisognerà attendere un altro appuntamento: le elezioni anticipate in Germania del 23 febbraio e l’arrivo alla cancelleria del leader della Cdu, Friedrich Merz.

L’implosione della coalizione di Olaf Scholz nel giorno in cui Donald Trump è stato eletto negli Stati Uniti ha creato al contempo panico e sollievo nell’Ue e nelle capitali. Panico perché, dopo la Francia con la dissoluzione dell’Assemblea nazionale e le elezioni inconcludenti di giugno, anche la Germania affronta un periodo di vuoto politico e incertezze. Inoltre, la transizione dell’Ue iniziata con la campagna elettorale europea della scorsa primavera è destinata a prolungarsi fino alla prossima primavera. Senza un governo a Berlino, l’Ue è di fatto paralizzata. Ma c’è anche sollievo a Bruxelles, perché l’uscita di Scholz dalla cancelleria dovrebbe restituire alla Germania il suo ruolo nell’Ue. Per limiti personali e divisioni della sua coalizione, il cancelliere socialdemocratico ha abdicato alla leadership europea. Dall’Ucraina al rapporto di Mario Draghi, le sue esitazioni e i suoi “nein” hanno frenato l’azione per rafforzare l’Ue. Il governo Scholz “non aveva interesse nelle politiche di sicurezza, difesa o industriale dell’Ue”, ha spiegato su X Mujtaba Rahman dell’Euroasia Group. I rapporti con il presidente francese, Emmanuel Macron, erano conflittuali ben prima che i due fossero piombati dalle crisi politiche interne. “Il motore franco-tedesco non funziona più da molto tempo”, spiega al Foglio un diplomatico.

Le elezioni in Germania “permetteranno un reset”, ha detto Mujtaba Rahman. L’arrivo di Merz, potrebbe rilanciare le relazioni con la Francia e il ruolo costruttivo della Germania nell’Ue. Il leader della Cdu si presenta come un alleato forte dell’Ucraina, pronto a fornire Taurus, e un sostenitore della difesa europea. Sugli Stati Uniti e la Cina promette un atteggiamento più fermo. Merz ha anche aperto alla possibilità di derogare alla regola costituzionale del pareggio di bilancio. Tradizionalmente il motore franco-tedesco ha funzionato meglio quando c’erano un presidente e un cancelliere di tendenze politiche diverse (Kohl e Mitterrand, Chirac e Schroeder). Ma anche Merz, come Scholz, è confrontato alla frammentazione interna.

Secondo i sondaggi, l’estrema destra Alternativa per la Germania sarà il secondo partito. L’unione Cdu-Csu avrà bisogno di un partner o forse due per governare. I Verdi non basteranno per avere una maggioranza. La Grosse koalition con la Spd potrebbe essere inevitabile per Merz. E’ possibile che, prima o dopo le elezioni, i socialdemocratici scelgano un leader diverso, come il ministro della Difesa, Boris Pistorius, che appare più popolare e meno indeciso di Scholz, almeno su Ucraina e difesa europea. La Germania è distratta dalla sua crisi politica interna e dalle elezioni. Forse anche per questo, Berlino finora non è intervenuta per porre fine ai litigi a Bruxelles sulla nuova Commissione. Altri due tedeschi, entrambi della Cdu-Csu, sono tra i protagonisti: il capogruppo del Ppe, Manfred Weber, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Merz ha interesse a trovare un compromesso europeo per far ripartire la macchina dell’Ue quando sarà alla cancelleria. In uno scenario di Grosse koalition anche la Spd tedesca ha interesse a calmare i giochi partigiani a Bruxelles. Ma per il momento non ci siamo ancora. Il timore è che la campagna elettorale spinga la Cdu-Csu e la Spd in direzione opposte a Bruxelles. Ieri il Ppe di Weber ha votato con l’estrema destra per annacquare un altro provvedimento del Green deal, la legge sulla deforestazione. Gli eurodeputati della Spd sono tra i più intransigenti nel chiedere di revocare la vicepresidenza all’italiano Raffaele Fitto e nel contestare il commissario ungherese, Olivér Várhelyi. Rimane una settimana perché gli adulti da Berlino entrino nella stanza europea.

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