A2A modello Draghi: infrastrutture energetiche e competitività

La buona performance registrata in questi primi nove mesi consente al gruppo guidato da Renato Mazzoncini di alzare le stime per il 2024 e aggiornare il piano strategico dei prossimi dieci anni. Con investimenti in transizione ed economia circolare da 22 miliardi di euro

Nonostante il calo dei ricavi dovuto principalmente alla riduzione del prezzo dell’energia, il gruppo A2A ha realizzato un utile netto pari a 713 milioni di euro nei primi nove mesi di quest’anno in crescita del 68 per cento insieme con un aumento del margine operativo e degli investimenti. Una buona performance, dunque, che consente al gruppo guidato da Renato Mazzoncini di alzare le stime per il 2024 e di aggiornare il piano strategico per i prossimi dieci anni prevedendo un utile netto ordinario al 2035 superiore a 1 miliardo e un ebitda pari a 3,3 miliardi. Sono stati, inoltre, confermati 22 miliardi di investimenti nello stesso periodo di cui 6 miliardi per l’economia circolare e 16 miliardi per la transizione energetica. Mazzoncini ha spiegato di guardare al 2035 con una strategia che coniuga generazione di valore sostenibile, decarbonizzazione, innovazione e contributo all’autonomia energetica del paese. Scelte che indirizzano i business della società (infrastrutture energetiche) e trovano conferma nel rapporto Draghi sulla competitività europea, ha detto in sintesi l’ad di A2A ricordando che proprio una visione di lungo periodo ha consentito all’utility lombarda, con piani di espansione in tutta Italia, di fare fronte alle incertezze geopolitiche ed economiche degli ultimi anni. Mazzoncini ha, infine, annunciato una novità importante: alla prossima assemblea sarà proposto un piano di “azionariato diffuso” per coinvolgere tutti i dipendenti nel percorso di crescita e condividere con loro i risultati.


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