Gabriele Procida e Matteo Spagnolo guidano i tedeschi nella vittoria contro Milano. Una sconfitta che apre una crisi nella formazione di Ettore Messina e fa riflettere sulla gestione dei talenti italiani da parte della squadra meneghina
La serata di ieri ha dato due verdetti: le possibilità dell’Emporio Armani di giocare i play-in si sono già ridotte e di molto, Matteo Spagnolo e Gabriele Procida hanno dimostrato che il basket italiano qualche talento buono per l’Eurolega lo produce. I due ragazzi dell’Alba Berlino hanno rispettivamente 21 e 22 anni, ma nella sfida di Eurolega contro Milano hanno giocato come fossero veterani. All’Uber Arena la partita è finita 105 a 101 per i padroni di casa, con il classe 2002 che ha messo a referto 29 punti (massimo in carriera), 4 rimbalzi, 3 palle recuperate e 31 di valutazione, mentre il suo compagno ha realizzato 20 punti (career-high anche per lui), 9 assist e 23 di valutazione. Davanti a novemila tifosi tedeschi, con una squadra, ultima in classifica, a cui mancavano otto giocatori, i due azzurri hanno battuto la formazione di coach Ettore Messina.
E pensare che Milano aveva vinto le precedenti due partite europee sia a Madrid contro il Real, con una prestazione sontuosa del neo acquisto Niccolò Mannion, che nel derby contro la Virtus Segafredo Bologna. Alcune preoccupazioni però erano già emerse nell’ultimo quarto disputato contro la Reyer Venezia in campionato domenica scorsa, quando si sono fatti recuperare i venti punti di vantaggio dai ragazzi di coach Neven Spahija riuscendo a vincere la partita solo di uno.
Nella notte berlinese i problemi sono diventati seri e uno di questi riguarda la gestione dei giocatori italiani: Mannion, Stefano Tonut, Giampaolo Ricci, Diego Flaccadori e Guglielmo Caruso insieme hanno realizzato 19 punti, uno in meno del solo Spagnolo, senza contare che Flaccadori e Caruso non sono neanche entrati nell’elenco dei marcatori. Il più forte che aveva, il capitano Niccolò Melli, è stato mandato via da Messina durante il mercato estivo e ora con il Fenerbahçe è primo in Eurolega.
Caruso è forse l’esempio più emblematico di come Milano acquisti giocatori italiani, ma non li faccia giocare. Veniva da due ottime stagioni alla Openjobmetis Varese che gli sono valse la convocazione in Nazionale maggiore da parte di Gianmarco Pozzecco. Dal suo arrivo all’Olimpia nel 2023, il ragazzo di Napoli ha totalizzato solo 11 presenze e segnato 23 punti. I tifosi azzurri sperano che non faccia la fine di Amedeo Della Valle che era arrivato a Milano nel 2018 dopo quattro anni a Reggio Emilia dove ha trascinato la squadra a due finali scudetto, perse una contro la Dinamo Sassari e l’altra proprio con l’Olimpia. Dopo due sole stagioni non esaltanti però decide di andarsene prima in Spagna e poi in Montenegro. Nel 2021 ritorna in Italia a Brescia e a fine stagione vince sia il premio di Mvp del campionato che quello come Miglior Italiano. L’anno successivo trascina la squadra alla vittoria della prima Coppa italia della storia del club e ora ne è il capitano.
Il destino di Procida e Spagnolo sembra essere lontano da Milano e questo per loro può essere solo un bene. Il primo giocava nella Fortitudo Bologna quando è stato scelto al Draft Nba 2022 come 36esima scelta dei Detroit Pistons, il secondo nel Real Madrid ed è stato la 50esima dei Minnesota Timberwolves. Entrambi però non sono stati ingaggiati dalle rispettive franchigie e sono tornati in Europa: Procida all’Alba Berlino, mentre Spagnolo, dopo un anno di prestito dal Real Madrid all’Aquila Trento, lo raggiunge nel 2023. I due sono diventati grandi amici durante i ritiri con la Nazionale e sono stati ospiti del podcast “Afternoon” di Luigi Datome e Niccolò Melli, durante il buon Mondiale disputato a Manila nel 2023. Per colpa di alcuni infortuni, né loro due né un altro grande talento emergente, Simone Fontecchio, hanno potuto partecipare al torneo preolimpico di luglio, torneo che si è concluso con una brutta umiliazione e un biglietto di ritorno per l’italia.
Vedendo la partita di ieri, qualcuno avrà pensato a cosa sarebbe potuto succedere se i due fossero stati in campo a Porto Rico, ma il passato non si può cambiare. Anche perché vedendo il dream team degli Stati Uniti, la Francia di Victor Wembayama e la Germania dei fratelli Wagner, siamo lontani anni luce dall’elite del basket mondiale. E non è una questione di giocatori perché le prestazioni di Fontecchio con i Detroit Pistons in Nba, Alessandro Pajola con la Virtus Bologna e quelle dei due ragazzi a Berlino fanno ben sperare. Si tratta di un problema più grande che parte dai settori giovanili a cui mancano i fondi per le infrastrutture e arriva al massimo campionato nazionale dove una squadra che vince tre scudetti nelle ultime tre stagioni continua ad acquistare giocatori italiani che rimarranno seduti in panchina a guardare Nenad Dimitrijević, Leandro Bolmaro e Nikola Mirotić.