Nella città in cui sfregiano i murales di Segre e Modiano e i Giovani democratici inneggiano alla resistenza di Hamas (tutto bene Pd?) l’università di via Festa del Perdono ospita il militante Kalomenìdis che inneggia al 7 ottobre. Ma un convegno su Israele era stato vietato
Milano “città martire della Resistenza” e del Memoriale della Shoah è da troppo tempo la città dall’aria irrespirabile in cui vengono sfregiati i murales di Liliana Segre e Sami Mondiano, ma in cui il sito dei Giovani democratici organizza un dibattito online dal titolo “Liliana Segre deve condannare Israele?”, il cui senso è criticare “il suo rifiuto a definire il massacro israeliano con l’appellativo di genocidio”. Non s’è mai visto lo stesso stesso ardore per difendere Segre quando viene insultata nei cortei. Però ieri i Giovani dem postavano messaggi odiosi contro “decenni di oppressione e violenza a Gaza” (tutto bene Pd?). Ma tutto si tiene, Milano è anche la città in cui l’Università Statale oggi ospiterà il soi disant “scrittore poeta e militante politico” Filippo Kalomenìdis per parlare del “7 ottobre meraviglioso” e dei “guerriglieri sui deltaplani vento di liberazione”. Ignoriamo se ci sarà anche l’esaltazione degli stupri, ma siamo lì. Va detto che la stessa università in maggio aveva bloccato un incontro della associazione Pro Israele (“gravi rischi”), ma non è mai intervenuta contro le occupazioni. Intanto è cambiato il rettore, c’è una rettora. Ma l’ateneo di via Festa del Perdono resta imperdonabile.