La chiesa di Sant’Ignazio virale su TikTok: ai turisti non interessano più gli affreschi ma i selfie

Da opera artistica a semplice sfondo per foto e video. Entrare in chiesa per contemplare l’arte è un’usanza desueta per i visitatori, molto più attenti a inquadrare loro stessi

Lo spirito soffia dove vuole, ma fa un po’ fatica a farsi largo fra i corpi ammassati all’ingresso della chiesa di Sant’Ignazio, a Roma, in fila nell’attesa di scattarsi un selfie davanti allo specchio posto al centro della navata. Originariamente, lo specchio serviva a riflettere gli affreschi barocchi di Andrea Pozzo, così che i fedeli prima e i turisti poi potessero osservare la volta senza farsi venire il torcicollo. Va specificato che, essendo barocchi, gli affreschi sono lì da circa quattro secoli; TikTok e Instagram invece ci sono da un po’ meno, e ciò spiega il motivo per cui la fila immane si è creata ai giorni nostri anziché, dico a caso, nel 1824.

Entrare in chiesa per guardare gli affreschi è divenuta infatti un’usanza desueta: il visitatore entra ora in chiesa per guardare sé stesso davanti allo specchio, fotografandosi o filmandosi con gli affreschi come sfondo. Originariamente intesi e commissionati allo scopo di attrarre i passanti a contemplare, tramite la bellezza, la grandezza e il mistero di Dio, gli affreschi barocchi di Andrea Pozzo servono oramai a venire coperti dai faccioni dei visitatori, raramente altrettanto belli, senza grandezza e senza mistero. Lo spirito soffia dove vuole, ma, quando trova uno specchio, di solito rimbalza.

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