Il colpo finale alla Chiesa d’Inghilterra

Costretto alle dimissioni Justin Welby, l’arcivescovo di Canterbury: “Ha coperto un pedofilo”

L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, si è dimesso. Fatale l’accusa di non aver mai denunciato gli abusi fisici e psicologici che John Smyth (morto nel 2018) ha praticato in quarant’anni su almeno centotrenta minori in campi estivi tenuti dalla Chiesa anglicana che lo stesso Smyth organizzava. Campi estivi a cui Welby, negli anni Settanta, partecipava. Appena eletto arcivescovo di Canterbury, nel 2013, a Welby era stato consegnato il dossier sui crimini di Smyth, senza che ciò avesse conseguenze.

Negli ultimi giorni, quando tre membri del Sinodo anglicano erano usciti allo scoperto accusandolo di avere “autorizzato la prosecuzione degli abusi”, la pressione s’era fatta insostenibile, fino all’epilogo di ieri: “È evidente che devo assumermi la responsabilità personale e istituzionale per il lungo e traumatizzante periodo tra il 2013 e il 2024. È mio dovere onorare le mie responsabilità costituzionali ed ecclesiastiche. Spero che questa decisione chiarisca quanto la Chiesa d’Inghilterra comprenda seriamente la necessità di un cambiamento e il nostro profondo impegno a creare una Chiesa più sicura. Mi dimetto con il dolore di tutte le vittime e i sopravvissuti agli abusi. Gli ultimi giorni hanno rinnovato il mio profondo senso di vergogna per i fallimenti storici della Chiesa d’Inghilterra in materia di salvaguardia”.

Per la Chiesa d’Inghilterra è un colpo durissimo: già vicina all’estinzione e pressata dalle Chiese anglicane d’Africa, ben più numerose e conservatrici, vede ora il suo primate dimettersi per la peggiore delle cause: la copertura di abusi sessuali su minori. Welby aveva cercato di “modernizzare” la sua Chiesa, aprendola sempre di più al mondo e scegliendo una linea più “liberal” rispetto a quella perseguita dal predecessore Rowan Williams. Una Chiesa “giovane per i giovani”, insomma, nel tentativo estremo di porsi al centro del dibattito culturale e politico e di attirare nuovi fedeli. Un decennio dopo, il risultato è l’uscita di scena con pochi ringraziamenti e tanta commiserazione.

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