Il presidente argentino ha davanti una battaglia decisiva, quella delle privatizzazioni. Intanto il segretario ai Trasporti Franco Morgetta ha denunciato i lavoratori di Intercargo dopo una serie di scioperi selvaggi
Quella contro i controllori di volo fu la prima vittoria di Ronald Reagan nella guerra per la deregulation: nel 1982 licenziò 11.345 membri del sindacato che avevano violato il regolamento sullo sciopero. Quello del trasporto aereo è ora il fronte della battaglia che Javier Milei presenta come decisiva: le liberalizzazioni in Argentina. Un soggetto della contesa è la compagnia di bandiera Aerolíneas Argentinas che, un po’ come la nostra Alitalia, era stata privatizzata nel 1990 da Menem ma poi è stata rinazionalizzata dai Kirchner nel 2008. Un altro è Intercargo, l’impresa monopolista di assistenza da terra anch’essa statale. Il fronte principale è Aerolíneas Argentinas, su cui Milei sin dall’inizio ha chiarito che il suo obiettivo non è tanto la privatizzazione quanto che il suo costante deficit non sia più finanziato con denaro pubblico. Per cui, ai sindacati che scioperano contro la privatizzazione, Milei ha offerto la cessione ai lavoratori.
Ma ora la battaglia si è accesa su Intercargo, dopo una serie di scioperi selvaggi che ha provocato la cancellazione di decine di voli, il segretario ai Trasporti Franco Morgetta ha dunque presentato una denuncia contro i lavoratori che hanno interrotto mercoledì per ore le operazioni di carico e scarico bagagli. “Sequestro di persona” è l’accusa, dopo che lo sciopero ha bloccato per ore circa 2 mila persone già imbarcate. Il governo ha licenziato altri 15 dipendenti che avevano aderito alla protesta e intimato ai sindacati di presentare entro 24 ore una proposta di soluzione del conflitto che includesse anche un piano di gestione della compagnia aerea, altrimenti partirà il procedimento fallimentare. Contemporaneamente, il ministro della Desregulación Federico Sturzenegger ha annunciato la liberalizzazione dell’assistenza a terra, che da giovedì può essere offerta anche dai privati. I sondaggi attestano che questa battaglia è popolare e i consensi di Milei, soprattutto per la continua discesa dell’inflazione, sono ancora elevati. Nonostante la terapia choc per portare il bilancio in pareggio e la recessione.