Non è tempo di elezioni in Ungheria, ma secondo le rilevazioni il partito del premier è stato superato dall’ex alleato e ormai acerrimo nemico Péter Magyar
Non è tempo di elezioni in Ungheria, il premier Viktor Orbán ha una maggioranza stabile, è stato riconfermato nel 2022. Tuttavia è sempre tempo di sondaggi e le sorprese non mancano. Medián è considerato l’istituto di sondaggi più affidabile in Ungheria e i suoi ultimi dati mostrano che Fidesz, il partito del premier, non è più il primo, ma è stato superato da Tisza, il partito dell’ex alleato e ormai acerrimo rivale di Orbán Péter Magyar. Per l’esattezza: Tisza starebbe al 46 per cento e Fidesz al 39. E’ la prima volta che Fidesz viene superato da un partito, era già accaduto che l’opposizione unita risultasse più avanti del premier, anche se poi perse alle elezioni.
E’ presto per fare i conti con quella che sarà l’Ungheria al voto, ma Magyar si è già messo a capo di un cambiamento. E’ stato l’unico in grado di portare gli ungheresi in strada, di settimana in settimana, per protestare contro il primo ministro. E’ stato l’unico a creare un’alternativa che avesse la portata di una novità ed è stato l’unico a farlo avendo in mano sufficienti informazioni su Fidesz e i suoi da essere temibile per Orbán. Era iniziata come una storia di vendetta, adesso si è trasformata in un piano cresciuto molto in fretta creando anche un senso di appartenenza politico che fino a questo momento i partiti dell’opposizione non erano riusciti a dare. Magyar non ha spazio sui media tradizionali tutti orbaniani, ma ha mobilitato la piazza, il suo spazio di incontro sono i comizi e sono sempre molto partecipati. Quello che si fatica a vedere è il programma politico, per adesso la sua promessa è essere l’alternativa a Orbán e sfidare la corruzione e il familismo di Fidesz, ma manca il resto, soprattutto per quanto riguarda la politica estera, nonostante a Tisza sia stato dato un posto nel Ppe. Finora però l’esempio ungherese insegna una morale sulle democrazie illiberali: se nutri amici e parenti e trasformi le istituzioni in un’oasi di famiglia, arriverà sempre lo scontento pronto a prenderla sul personale. E magari si rivela anche politicamente più bravo di te.