Gli ultras non c’entrano con la violenza antisemita contro i tifosi del Maccabi

La violenza ad Amsterdam non c’entra nulla con il calcio. “Farci passare per gente che ha organizzato un pogrom contro ebrei e israeliani al seguito del Maccabi è idiota oltre che falso”, ci dice un membro della South Crew, uno dei gruppi del tifo organizzato dell’Ajax

A lungo tra ieri sera e questa mattina è stata presa per buona la “pista” ultras all’origine delle violenze contro i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam. Su molti siti di informazione, in alcuni tg e radio quello che è accaduto nei Paesi Bassi è passato sotto l’etichetta “violenza ultras”.

La “violenza ultras” è ormai l’equivalente della “pista anarchica” che spuntava fuori dopo ogni esplosione o attentato in Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta. Eppure nei pestaggi e nelle aggressioni di questa notte contro ebrei e israeliani, molti dei quali tifosi ma non tutti tifosi, gli ultras non c’entrano nulla. “Nessun gruppo del tifo organizzato dell’Ajax ha iniziato o partecipato agli scontri. Non abbiamo rivalità con i gruppi del tifo del Maccabi Tel Aviv, non c’è gemellaggio, tanto meno fratellanza, ma c’è vicinanza”, dice al Foglio Jaap Meutstege, membro della South Crew, uno dei gruppi del tifo organizzato dei Lancieri. Non c’è stato scontro tra due tifoserie organizzate prima e dopo di Ajax-MAccabi Tel Aviv (che per la cronaca è finita 5-0) e la violenza è stata a sfondo labilmente calcistico. Certo hanno riguardato i tifosi, ma l’appartenenza a una squadra in questo caso è oltremodo secondaria. Chi è stato aggredito lo è stato in quanto israeliano ed ebreo, non quanto tifoso del Maccabi Tel Aviv.

“Una parte della tifoseria organizzata è a favore della causa israeliana, l’altra parte non si espone ma non metterebbe mai in difficoltà i compagni di curva”, sottolinea Jaap Meutstege, evidenziando come “i tifosi dell’Ajax ricevono da almeno sessant’anni epiteti antisemiti da parte della maggioranza delle curve per una non del tutto veritiera ricostruzione della storia del club. Il fatto che l’Ajax fosse la squadra degli ebrei di Amsterdam è vera solo in parte. Questi epiteti antisemiti rivolti contro di noi sono diventati un vanto per la maggior parte dei tifosi. Farci passare per gente che ha organizzato un pogrom contro ebrei e israeliani al seguito del Maccabi è idiota oltre che falso”.

Anzi, aggiunge, “ci fossero stati lì i gruppi del tifo organizzato probabilmente non sarebbe accaduto nulla. Avrebbero messo al loro posto sia i tizi che avevano strappato una bandiera palestinese da un balcone, sia quei quattro tifosi della nostra squadra che hanno partecipato ai primi scontri”.

Jaap Meutstege spiega che la ricostruzione secondo la quale la tensione sia iniziata all’interno della Johan Cruijff Arena e poi sfociata fuori è fantasiosa: “Certo non ci ha fatto piacere quanto accaduto nel minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione in Spagna, l’abbiamo trovato una mancanza di rispetto, abbiamo fischiato la tifoseria avversaria, ma tutto è finito lì. E poi di casini ce ne erano stati già prima della partita”.

Non tutti gli atti di violenza prima o dopo una partita di calcio, o nei pressi degli stadi è colpa degli ultras, per quanto sia ben più semplice attribuire loro tutte le malefatte.

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