Nuovo scontro tra governo e magistrati sui migranti. Salvini: “Giudici comunisti, il paese insicuro è l’Italia”

Il tribunale di Catania annulla il trattenimento di un migrante proveniente dall’Egitto perché considerato un paese non sicuro “alla luce del diritto dell’Unione europea”. Il vicepremier e i partiti di maggioranza attaccano. “Appena possibile nuovi migranti in Albania”, dice Piantedosi

Il giudice della sezione Immigrazione del tribunale di Catania ha annullato il trattenimento, disposto dal questore di Ragusa, di un migrante egiziano sbarcato in Sicilia. Arrivato a Pozzallo (Ragusa) il migrante ha chiesto lo status di rifugiato. Si tratta del primo provvedimento dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto legge sui paesi sicuri che il Consiglio dei ministri ha approvato il 23 ottobre, all’indomani del pronunciamento dei giudici che hanno disposto il rimpatrio del primo gruppo di migranti portati in Albania.

Nel provvedimento del tribunale di Catania si fa riferimento alla sentenza della Corte di giustizia europea emessa lo scorso 4 ottobre, che ridefinisce il concetto di paese sicuro, sulla cui base si era espresso il tribunale di Roma a proposito dei richiedenti asilo ospitati nei centri per migranti albanesi. Per i giudici, rispetto al decreto legge del governo Meloni, prevale dunque il pronunciamento precedente della corte europea.

“Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il paese insicuro ormai è l’Italia”, ha commentato a stretto giro il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. Toni simili arrivano anche da Fratelli d’Italia. “Le toghe rosse tornano a colpire”, ha detto il vicecapogruppo alla Camera, Salvo Sallemi, che ha aggiunto: “È l’ennesima sentenza che dimostra come alcuni giudici ideologizzati vogliano arrogarsi il diritto di stabilire quale sia un paese sicuro pur non avendo le informazioni necessarie per farlo, che invece possiede un governo attraverso una serie di scambi con intelligence e organizzazioni internazionali. Di qui il decreto approvato il mese scorso, che queste toghe rosse vorrebbero aggirare contravvenendo così alla richiesta degli elettori italiani di avere più sicurezza nelle proprie città”.

Come si legge nella sentenza del tribunale di Catania, in Egitto vi sono “gravi violazioni dei diritti umani, che in contrasto con il diritto europeo citato persistono in maniera generale e costante e investono non solo ampie e indefinite categorie di persone ma anche il nucleo stesso delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in cui si inserisce la nozione di paese sicuro”.

Per il governo, il modello Albania non è tuttavia in discussione. A largo di Lampedusa, la nave Libra della marina militare ha iniziato il recupero di naufraghi adulti, maschi e non vulnerabili, provenienti da paesi ritenuti sicuri secondo il decreto legge del governo, da trasferire nei due centri albanesi di Shengjin e Gjader. La nave partirà “quando ci saranno le condizioni, quindi anche l’intercettazione di migranti in mare e il pre-screening, che individuerà le persone eleggibili per andare in Albania”, ha detto questo pomeriggio il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, intervistato dai cronisti a margine della conferenza stampa di chiusura del G7 Sviluppo urbano sostenibile a Roma.

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