L’Ue deve dimostrarsi forte e pronta. Il nuovo paradigma proposto da Niinistö a von der Leyen

“Putin pensa che gli europei, gli occidentali siano deboli. Dobbiamo dimostrare che siamo preparati. Non per fare la guerra. Ma per evitarla”, ha detto l’ex presidente della Finlandia, presentando il suo rapporto sulla preparazione e la difesa dell’Europa di fronte alle crisi. Un documento commissionato dalla presidente della Commissione

Bruxelles. “Putin pensa che gli europei, gli occidentali siano deboli. Dobbiamo dimostrare che siamo forti. Che siamo preparati e siamo forti. Non per fare la guerra. Ma per evitarla”. Sauli Niinistö, l’ex presidente della Finlandia, ieri ha chiuso con queste parole la conferenza stampa per presentare il suo rapporto sulla preparazione e la difesa dell’Ue di fronte alle crisi. Il documento era stato commissionato da Ursula von der Leyen per il suo secondo mandato da presidente della Commissione. La risposta di Niinistö è la sintesi del male che affligge l’Ue. L’aggressione della Russia non è bastata a portare a un cambio di paradigma sulle crisi geopolitiche, militari o climatiche. Serve una mentalità diversa, dalle classi dirigenti ai cittadini. E investimenti massicci. Von der Leyen ha ringraziato Niinistö. Ma la presidente della Commissione ha ridimensionato alcune sue raccomandazioni, come aveva fatto con il rapporto Draghi.

“L’Ue e i suoi stati membri non sono ancora completamente preparati per gli scenari di crisi intersettoriali o multidimensionali più gravi, soprattutto considerando l’ulteriore deterioramento dell’ambiente esterno”, spiega il rapporto sulla preparazione e la difesa redatto da Niinistö. L’ex presidente della Finlandia si è ispirato al suo paese per alcune raccomandazioni su come prepararsi a guerre, attacchi di varia natura, eventi climatici estremi o pandemie. I governi europei dovrebbero rivalutare la leva obbligatoria o, comunque, incentivare l’arruolamento nel settore della difesa. E’ necessario promuovere un obiettivo di “autosufficienza di 72 ore” per fare in modo che famiglie e imprese possano sopravvivere a diversi scenari catastrofici. Ma è soprattutto la mentalità degli europei che deve cambiare. “La preparazione può avere successo solo con la partecipazione attiva dei cittadini”, sottolinea Niinistö.

Le 164 pagine del rapporto trattano anche di preparazione alle crisi climatiche o pandemiche, ma emerge costantemente la minaccia rappresentata dalla Russia e da un ambiente geopolitico ostile. A quasi mille giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, l’Ue continua a inseguire gli eventi, incapace di anticiparli, di prevedere e di organizzarsi. Vale anche per un ritorno di Donald Trump o l’aggressività della Cina. “La preparazione non può essere costruita sulla speranza che gli scenari peggiori non si materializzeranno mai”, avverte Niinistö. Alcuni leader politici invece esitano, minimizzano, rassicurano che tutto continuerà come prima. Secondo Niinistö, “dobbiamo risvegliarci di fronte a una nuova realtà instabile”.

Molte raccomandazioni del rapporto implicano un’azione diretta dell’Ue. “Una difesa europea più forte, fondata su una base tecnologica e industriale di difesa europea competitiva e resiliente, e su capacità e prontezza di difesa rafforzate, è di fondamentale importanza”, dice il documento. Niinistö chiede di spendere il 20 per cento del bilancio dell’Ue per la preparazione nel settore della sicurezza e delle crisi. E’ favorevole a un nuovo strumento di debito comune. E’ convinto che anche la sua Finlandia – un paese “frugale” – sarebbe pronta ad accettarlo per la difesa. Von der Leyen, dopo avere escluso il debito comune per finanziare le raccomandazioni del rapporto di Mario Draghi, non ha cambiato linea. Se si vogliono finanziare obiettivi comuni “ci sono due modi: o attraverso contributi nazionali, oppure tramite nuove risorse proprie”, ha detto la presidente della Commissione.

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