Niente gara per i circoli sportivi: maggioranza e opposizione li salvano dalla Bolkestein

L’emendamento è passato nelle due commissioni riunite di Finanza e Giustizia alla Camera con soli tre voti contrari. Oggi il decreto salva-infrazioni arriva in Aula con la fiducia del governo

Balneari spacciati, circoli sportivi salvi. Con solo tre voti contrari nelle commissioni riunite di Finanza e Giustizia della Camera, è passato l’emendamento “salva circoli sportivi”. Il testo sui circoli è una delle misure contenute nel decreto salva-infrazioni, atteso oggi a Montecitorio, che è stato approvato a settembre dal Consiglio dei ministri con lo scopo di sancire l’obbligo per i Comuni di bandire le gare per le concessioni demaniali entro il 30 giugno 2027, con proroga per le concessioni in essere fino al 30 settembre 2027. Il provvedimento, su cui il governo chiederà la fiducia, contiene “disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”.

L’emendamento – come anticipato dal Foglio – mira a distinguere, con esclusivo riferimento al regime concessorio e non a quello di determinazione dei canoni, “le attività tipiche, svolte anche attraverso concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, da federazioni sportive, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, anche paralimpici, nonché da associazioni e società sportive dilettantistiche, le quali perseguano esclusivamente o prevalentemente finalità sociali, ricreative e di promozione del benessere psicofisico, e comunque non economiche, da quelle che, viceversa costituiscono un’attività economica ai sensi del diritto comunitario”.

L’emendamento passato in commissione prevede dunque l’esclusione dall’applicazione della direttiva europea (Bolkestein) per l’assegnazione delle concessioni demaniali. In tutto, secondo quanto detto dal ministro Abodi, i circoli sono 1.500. “L’approvazione dell’emendamento a larghissima maggioranza – afferma il ministro – concretizza il lavoro che ci ha visto impegnati da novembre scorso e consente di tutelare l’attività del mondo dilettantistico come attività continuativa e prevalente. Parliamo di un mondo rappresentato da quasi 1.500 realtà con milioni di italiani che praticano sport”.

L’applicazione della Bolkestein è stata oggetto di un difficile lavoro di compromesso tra il governo italiano e l’Unione europea. L’esclusione dei circoli sportivi, osserva il ministro dello Sport Andrea Abodi, “si basa sul considerando 35 della direttiva Bolkestein e sul rispetto dell’articolo 33 della Costituzione” che recita “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.

Nell’emendamento si legge che le federazioni sportive, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, associazioni e società sportive dilettantistiche potranno continuare a svolgere le loro attività all’interno dei circoli, a patto di essere iscritti al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche. Un passaggio importante del testo riguarda l’inclusione anche di quei circoli in cui l’attività sportiva non ha un ruolo “esclusivo”, ma “principale”: si potranno quindi mantenere le attività secondarie come la ristorazione o la vendita. L’indicazione che esclude le attività economiche, sottolinea Abodi, “è una formula tecnica che non preclude la possibilità di svolgere attività economiche, ma subordinatamente al fatto che l’attività istituzionale è quella sportiva, quella principale e che prosegue nel tempo. Lo scopo è sportivo e l’attività non sportiva deve essere subordinata strumentale”. E passa anche la riformulazione che permetterà di manntere installati i manufatti amovibili, anche fuori stagione, fino all’aggiudicazione della gara.

È vero che i relatori alla Camera saranno della maggioranza, Daniela Dondi (FdI), Simonetta Matone (Lega), Vito de Palma (Fi) e Guerino Testa (FdI), ma a volere il testo “salva circoli sportivi” è stata anche parte dell’opposizione con la deputata del Partito democratico Debora Serracchiani che aveva chiesto di salvaguardare “tutte quelle realtà che potrebbero essere scalzate”. Altri deputati del Pd, invece, definiscono il testo “pessimo” che disattende le “tante promesse fatte in questi giorni ai Balneari: il governo che li ha prima illuso con promesse mirabolanti e poi, più realista del re, si è diligentemente allineato ai diktat della commissione”, dicono i deputati dem nelle due commissioni. Uno dei tre voti contrari in commissione è stato quello del vicepresidente della commissione Giustizia e deputato pentastellato Federico Cafiero De Raho che accusa: “E’ un condono di ciò che è stato realizzato anche contra legem”.

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