Il Real Madrid ha deciso di non presentarsi alla cerimonia di premiazione per protestare contro il mancato riconoscimento del premio all’attaccante Vinicius. Quest’anno si abbattuto il limite del ridicolo
Non pensavo si sarebbero potuti superare i limiti del ridicolo toccati dai Palloni d’Oro a Messi nel 2021 e nel 2023, invece alzo la pinta e brindo agli sceneggiatori dell’edizione 2024, sempre più farsa circense. Non ho nulla contro Rodri, che a parte giocare in Premier League ha due sfighe: essere infortunato ed essere oggetto del desiderio carnale di Lele Adani. Soltanto non sopporto più da anni che quello che un tempo era un premio calcistico quasi serio (è stato pur sempre inventato dai francesi, oltretutto giornalisti) si sia trasformato in un mix tra una serata degli Oscar (paillettes, gente solitamente malvestita in giacca e cravatta, sorrisi finti, premi inutili, intermezzi musicali da colpo di sonno e troppi presentatori) e un congresso del Partito democratico (spazio sovradimensionato alle minoranze, finta gloria per tutti, solenni cazzate su parità e ambiente, poca figa): una cosa talmente penosa che da qualche anno persino la Fifa ha smesso di organizzare.
Ma se quest’anno si è abbattuto il muro del ridicolo è grazie a quelle insopportabili fighette del Real Madrid: da decenni i Blancos sono convinti non soltanto che il calcio sia roba loro, ma anche di essere i padroni della baracca, e che basti indossare la loro camiseta per vedersi assegnare premi, riconoscimenti e leccate di culo. Come diceva sempre Cuadrado prima di tuffarsi, a forza di ripetere una menzogna alla fine diventa vera: così a forza di ripetere su giornali, siti, dirette TikTok e social che Vinicius avrebbe vinto il Pallone d’Oro ci hanno creduto tutti, persino lui, che di quelli in lizza era uno dei meno titolati. Niente premio al simpatico e sportivo attaccante brasiliano del Real? “E allora noi boicottiamo la festa”, hanno morettianamente pensato dirigenti e giocatori delle merengues: volo per Parigi annullato, tapas per tutti a Madrid. Pure per Carlo Ancelotti, che non ha ritirato il premio come miglior allenatore dell’anno. Ora che Vinicius sia forte è indubbio, che sia il più forte è tutto da dimostrare, anzi. Detto questo, parliamo di un premio delle balle guidato dalla logica del marketing, ma andate a vedere post e dichiarazioni di Vinicius e di altri suoi compagni ieri, sembra che gli organizzatori del Pallone d’Oro abbiano picchiato la mamma dell’attaccante brasiliano mentre era seduta sul cesso (scusate se cito Juric). Un oltraggio, questo premio a Rodri, da lavare con il sangue dei giurati che hanno osato votare lo spagnolo. Tranquilli, l’esperienza mi dice che dopo questa sceneggiata il Real Madrid si è assicurato i prossimi dieci Palloni d’Oro. E noi, due palle così.