Socio di maggioranza di Equalize, la società che ha realizzato i report illegali, e presidente della Fondazione Fiera di Milano. Figura centrale nelle più importanti questioni del territorio: dall’emergenza Covid alle Olimpiadi e a San Siro. Nel centrodestra qualcuno pensava a lui come prossimo sindaco meneghino. Fino all’inchiesta di queste ore
Chi è Enrico Pazzali? Di lui esistono almeno tre versioni. La prima è quella che dà il gip che nega la richiesta d’arresto della Procura di Milano. Secondo il Gip lui non sapeva che ci fosse qualcosa di illegale nell’operatività della sua società di reputation, la Equalize Srl. Scrive: “Egli si limita, di fatto, a rivestire una posizione sostanzialmente di rappresentanza nella Equalize, rimettendo però interamente” all’amministratore delegato ed ex poliziotto Carmine Gallo e altri “la concreta operatività della società stessa, e finendo per dipendere egli stesso sia da loro, anche per poter fruire, egli per primo, dei servizi della società, e ottenere informazioni su persone di suo interesse”.
La seconda è quella che dà la procura. Sintetizziamo: un uomo che chiede dossier su chiunque, che sapeva perfettamente che questi report contenevano informazioni non accessibili legalmente, un uomo che veicola queste informazioni. Ricordiamo che è l’accusa, e che l’accusa va provata e che ci deve essere un giudice terzo. Tuttavia le parole dei pm sono quantomai dure e chiare. E il fatto di aver richiesto al Riesame di valutare la bocciatura dei domiciliari e quindi di concedere le misure cautelari è un segnale evidente.
La terza versione di Pazzali è quella che dà Attilio Fontana oggi con una dichiarazione che ne racconta l’operatività da presidente di Fondazione Fiera. Un ente che – è bene dirlo – è centrale in tutte le partite che contano. E’ stato centrale durante l’emergenza Covid con l’Ospedale in Fiera. E’ stato centrale poi nella realizzazione della pista per le Olimpiadi. E’ centrale in una serie di vicende legate alla ristrutturazione (poi accantonata ma chissà) dello stadio di San Siro. E’ un ente che ha visto Pazzali muoversi con tutti i livelli istituzionali, e su tutto l’arco costituzionale, dalla destra alla sinistra. E per tutti Pazzali era “il miglior manager pubblico” in città. Tanto che nel centrodestra qualcuno pensava di poterlo candidare sindaco, ipotesi ormai tramontata. Certo, Pazzali aveva molti nemici. Molti dei quali sono finiti spiati. E aveva una paura su tutte. Quella di mettersi nei guai frequentando senza saperlo gente poco raccomandabile. E dunque la richiesta spasmodica di informazioni su chiunque. Se le abbia ottenute sapendo che erano ottenute illecitamente è qualcosa che dirà la magistratura giudicante.