L’aiuto dato ai terroristi nel Mar Rosso è un cortocircuito per Mosca
La guerra dichiarata dalla Russia all’occidente non è immune a cortocircuiti logici. Così almeno verrebbe da pensare, anche alla luce del recente scoop del Wall Street Journal, che ha svelato l’aiuto offerto dai russi agli houthi dello Yemen per individuare e colpire le navi mercantili in transito nel Mar Rosso. Le fonti sentite dal quotidiano americano hanno riferito che i satelliti di Mosca hanno raccolto dati sui cargo in navigazione attraverso lo stretto di Bab al Mandab e, tramite i pasdaran del regime iraniano dislocati in Yemen, li hanno messi a disposizione degli houthi. Per tentare di sfuggire agli attacchi, i cargo in navigazione spesso oscurano il proprio segnale Ais, ma i satelliti russi hanno permesso agli houthi di ovviare a questo espediente, seguendo dall’alto le rotte delle navi per capire dove e quando colpirle.
L’alleanza tra Russia e Iran, in Ucraina come in Siria e in Yemen, spiega l’aiuto offerto da Mosca agli houthi, ma rivela anche un paradosso. Una potenza leader del gruppo dei Brics, la Russia appunto, collabora con dei terroristi per destabilizzare il Mar Rosso, colpendo così gli interessi economici dell’Arabia Saudita, che non è solo il più acerrimo tra i nemici degli houthi, ma anche tra i paesi che gli stessi russi vorrebbero fare aderire ai Brics. Non solo: il contributo di Mosca contribuisce ad affossare l’economia di altri due membri dell’organizzazione che raggruppa le economie emergenti: l’Egitto – nel 2023, 21.344 navi hanno transitato per il canale di Suez, mentre quest’anno il dato è sceso a 905 passaggi – e l’India – che ha aumentato i costi dello shipping del 60 per cento. Ma oltre a prendere a schiaffi i propri “alleati” economici, i russi hanno finito per pagare in prima persona l’aiuto offerto agli houthi. Da un anno a questa parte i terroristi hanno colpito decine di navi mercantili riconducibili alla flotta fantasma messa in piedi da alcune compagnie russe per eludere le sanzioni occidentali sul petrolio. Eccoli, i cortocircuiti della guerra di Mosca.