Meloni: “La decisione dei giudici di Roma sui migranti in Albania è pregiudiziale”

È polemica dopo la sentenza del Tribunale sui centri per migranti sul territorio albanese. La premier attacca la magistratura. Schlein: “Si prospetta un danno erariale”

“Penso che la decisione dei giudici di Roma sia una decisione pregiudiziale, lo dimostra il fatto che alcuni di questi giudici avevano criticato l’accordo con l’Albania ancora prima di entrare nel merito, e temo che debba anche colpire il fatto che questa decisione dei giudici sia stata anticipata ieri da alcuni esponenti del Partito democratico”. Dopo la sentenza sul rimpatrio dei migranti trasferiti in Albania, la premier Giorgia Meloni attacca così la magistratura dal Libano, dove si trova oggi in missione per incontrare il primo ministro Najib Mikati dopo gli attacchi di Israele al contingente Unifil.

Se i giudici ritengono “in buona sostanza che non esistono paesi sicuri” allora “il problema è che nessuno potrà mai più essere rimpatriato, che non puoi più respingere la gente, che tu non puoi nessuna politica di difesa dei tuoi confini”, ha detto Meloni in un punto stampa con i cronisti.

“Troverò una soluzione anche a questo problema”, prosegue la premier. “Perderemo ancora del tempo ma ho già convocato il Consiglio dei ministri lunedì: il governo deve chiarire meglio cosa si intende per paese sicuro”. La premier dice che intende andare avanti per limitare l’immigrazione illegale e afferma: “Mi dispiace che in un momento nel quale tutta l’Europa guarda con interesse a qualcosa che sta facendo l’Italia noi tentiamo come sempre di metterci i bastoni fra le ruote”. Nel pomeriggio a replicarle ci pensa il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia: “Si tratta di applicare il diritto europeo che non può essere paralizzato da un provvedimento del governo. I magistrati non hanno un interesse ad andare contro il governo ma ci sono le norme di diritto europeo che sono di preminenza. Se non ci si intende su questo, non ci si capirà mai. Non c’è nessuna toga di sinistra, da Catania a Roma si giudica con lo stesso diritto”.

Poche ore prima, con un tweet sul suo profilo X, la premier aveva attaccato anche le opposizioni. “Pd, M5S e AVS hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo se intende aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’accordo sui flussi migratori con l’Albania. Avete capito bene: alcuni partiti italiani stanno di fatto sollecitando l’Europa a sanzionare la propria Nazione e i propri cittadini, con il solo obiettivo di colpire politicamente questo Governo. Una vergogna che non può passare inosservata”.

Dopo che il tribunale di Roma ha respinto la convalida dei fermi, sui centri in Albania esplode la polemica politica. Domani i 12 migranti che si trovano nell’hotspot albanese saranno portati in Italia, dove avranno 14 giorni per fare ricorso contro la decisione della commissione territoriale che ha respinto la loro richiesta di protezione internazionale. “Sono abituato a rispettare le decisioni del potere giudiziario ma vorrei anche venissero rispettate le decisioni del potere esecutivo e legislativo – è il commento del vicepremier Antonio Tajani – perché una democrazia si basa sulla tripartizione dei poteri. Il potere giudiziario deve applicare le leggi, non di modificarle o di impedire all’esecutivo di poter fare il proprio lavoro. Il potere viene sempre dal popolo, che ha scelto questo parlamento e questo governo. La volontà del popolo va sempre rispettata. Andremo avanti con quanto ha detto la presidente Von der Leyen, per la quale l’accordo tra Italia e Albania è un modello da seguire”.

“Non ci aspettavamo” la sentenza del tribunale di Roma sul protocollo Italia-Albania “ma andremo avanti”, ha detto invece il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della conferenza stampa con il titolare della Farnesina Antonio Tajani a Ventimiglia. “I governi devono poter avere la possibilità nel rispetto dei diritti” di “stabilire le procedure che possono scegliere” garantendo “la salvaguardia dei diritti delle persone”, ha detto il ministro dell’Interno.

Mentre FdI con una nota attacca: “Alcuni magistrati politicizzati hanno deciso che non esistono Paesi sicuri di provenienza: impossibile trattenere chi entra illegalmente, vietato rimpatriare i clandestini. Vorrebbero abolire i confini dell’Italia, non lo permetteremo”. Sulla stessa linea anche la Lega: “I giudici pro-immigrati si candidino alle elezioni, ma sappiano che non ci faremo intimidire”. Indignato anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Lo stupore supera ogni commento”.

Sul fronte delle opposizioni, dalla direzione del Pd Elly Schlein alza la voce: “Ora dovete smontare tutto, tornare indietro e chiedere scusa agli italiani. Si tratta di 800milioni buttati che potevano essere usati per la sanità. Si configura un danno erariale”.

A replicare indirettamente alle allusioni del centrodestra ci pensa il capo del M5s Giuseppe Conte: “Meloni, dacci oggi il nostro complotto quotidiano per coprire i disastri e gli imbrogli. Oggi gli attacchi sono per i giudici che hanno applicato le norme e che hanno rivelato che quello in Albania è un semplice spot che ci costa quasi 1 miliardo, e che sta producendo un gioco dell’oca per 16 migranti in Albania, mentre a Lampedusa ne sbarcano 1000 in sole 24 ore”. Nel dibattito interviene anche il leader di Azione Carlo Calenda: “La tanto strombazzata operazione Albania si sta dimostrando per ciò che è in tempi da record: una clamorosa e costosissima presa in giro: 500 milioni di euro di costi in più, rispetto ad un centro costruito in Italia, buttati dalla finestra”.

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