Professione: tifoso di San Marino

La strana passione di Alan Herbert, un irlandese che segue in lungo e in largo la Nazionale dei Titani, attraversando l’Europa intera in decine di ore di treno. Un amore a distanza, con il cuore che lascia ancora spazio per il calcio inglese

Il viaggio in treno da San Marino con destinazione lo stadio Zimbru di Chisinau è durato oltre quarantatré ore. Google Maps fatica a calcolare l’itinerario, ma Alan Herbert è riuscito comunque ad arrivare per tempo, avendo pure sulle spalle la tratta Taunton (capoluogo inglese del Somerset) – San Marino. La passione di Alan Herbert per la Nazionale di calcio di San Marino è tale che le distanze non sembrano essere un problema, anche se la paura di volare in aereo potrebbe sembrare apparentemente un limite. Giovedì sera per un impegno di lavoro non era sugli spalti del Victoria Stadium di Gibilterra a vedere i ragazzi di mister Roberto Cevoli perdere 1-0 in Nations League contro la squadra locale. Interrompendo così una sequenza di sette gare consecutive di San Marino viste dal vivo. “Ho dovuto cancellare il viaggio a Gibilterra – racconta Herbert in un italiano perfetto, studiato a scuola, perfezionato poi con Tutto il calcio minuto per minuto e i film di Aldo, Giovanni e Giacomo – perché ho delle cose in Inghilterra da sbrigare e non potevo fare altrimenti. Sono rimasto dunque in patria… patria si far dire, perché io sono irlandese”.



Herbert si è innamorato della formazione sammarinese nel 1993, otto secondi dopo il fischio di inizio della partita di qualificazione mondiale con l’Inghilterra, quando del tutto inaspettatamente Davide Gualtieri portò in vantaggio la piccola Nazionale del Monte Titano. Per qualificarsi a Usa ’94 l’Inghilterra doveva vincere con sette gol di scarto e invece si fermò a 7-1 (parallelamente sarebbe servito su un altro campo un risultato che comunque non si verificò). Herbert invece di indispettirsi con i rivali di allora continuò a seguire con curiosità il San Marino. Si informava sui risultati, controllava i social, guardava le sintesi delle partite. Un amore a distanza. Più recentemente invece ha iniziato a girare l’Europa per vedere dal vivo le gare. La prima vista live è stata quella dell’anno passato in casa della Finlandia, poi due amichevoli sempre a San Marino con Saint Kitts e Nevis, quindi la prima trasferta in Austria per la sfida con la Slovacchia e di nuovo in casa con Cipro. “Ma la gara più emozionante è stata quella dello scorso 5 settembre, la vittoria con il Liechtenstein, la prima in una competizione ufficiale, è stata storica. Ero nel settore D2 dello Stadio Olimpico di Serravalle. Tutto è accaduto molto velocemente, al gol di Sensoli sono saltato su e giù come un pazzo, abbracciando chiunque mi stesse intorno. Per fortuna al Var hanno poi annullato un gol del Liechtenstein, e alla fine è stata una gioia… una gioia incredibile”. Quella di giovedì a Gibilterra non sarebbe stata la trasferta più impegnativa per l’inglese (con passaporto irlandese), che in patria tifa per il Wolverhampton e in tasca ha anche per questa stagione l’abbonamento al Molineux. “Una bell’avventura è stata quella in Moldavia. Arrivato a San Marino in treno, passando per la Svizzera, sono partito, ovviamente sempre in treno, per Chisinau. Mi sono fermato a Zurigo, Budapest, Bucarest e poi con un notturno sono arrivato al campo. È valsa la pena fare tutte queste ore di treno? Assolutamente sì, lo rifarei domani. Mi piace vedere le partite con La Brigata Mai 1 Gioia, un gruppo fantastico che organizza incontri con i tifosi delle squadre avversarie, tipo la partita di Walking Football con i fans del Liechtenstein. Il rapporto che si è instaurato tra di noi è una cosa che non dimenticherò mai”.



Questo amore per il San Marino dipende anche da una sorta di disamore per il calcio inglese che non è più lo stesso degli anni Ottanta e Novanta? “No, non direi. Il cuore non smette mai di battere per i Wolves. Oggi è più facile guardare il calcio in tv, ma la voglia di andare allo stadio, che sia in Inghilterra o per il San Marino, non è mai venuta meno”.


“Di San Marino – continua Herbert – mi piace il fatto che è una squadra composta da giocatori che lavorano dalle 9 alle 17 e poi si alla sera si allenano. Voglio tifare mentre in campo i ragazzi si ingegnano contro gli avversari, quasi sempre professionisti. Stanno migliorando molto, mister Cevoli è un grande ed è da mesi che lui ha capito cosa può dare questa squadra. Quando in Austria i giocatori sono venuti a salutarci, per me è stato un orgoglio. Cosa posso aggiungere? C’è qualcosa di particolare in questo gruppo”. In un ipotetico girone dell’Europeo tra Inghilterra, Irlanda e San Marino per chi tiferebbe? “Irlanda e San Marino alla pari, anzi l’Irlanda due centimetri davanti ai Titani perché il proprio paese deve essere sempre in testa a questo elenco. Inghilterra terza, ma molto distante”. Il tour 2024 di Alan Herbert ormai si è concluso. Ma è già pronto per prenotare un viaggio per la prima partita di San Marino dell’anno nuovo. Ovviamente in treno.

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