Musk ha un po’ perso il tocco magico sulle auto senza pilota (e il titolo) di Tesla

Tesla e le promesse mancate: Mentre Tesla rinvia ancora i robotaxi al 2026, Waymo già opera a pieno regime. I manager andati via, le promesse mancate e il calo in borsa segnalano un futuro incerto per l’azienda di Musk

Nel 2016 le macchine autoguidanti di Tesla erano date “a due anni di distanza”. Da allora, la promessa di Elon Musk, capo della società, non è più cambiata: “Next year”, l’anno prossimo, dice ogni volta. L’evento con cui questa settimana Tesla ha presentato un prototipo di “robotaxi” – oltre a prototipi di van e robot umanoidi – non ha fatto differenza: se ne riparla nel 2026. Solo che, di promessa in promessa, il tempo è passato e il mercato è oggi completamente diverso da quando Musk era ancora percepito come un eclettico miliardario convinto di portarci tutti su Marte. Senza nemmeno tirare in ballo la sua conversione trumpiana, infatti, oggi le macchine che si guidano da sole e i robotaxi sono già realtà: Waymo, società di proprietà di Alphabet, gruppo a cui fa capo anche Google, opera ufficialmente a San Francisco e Phoenix (e presto a Los Angeles e Austin, dove Tesla si è trasferita). A oggi Waymo ha “coperto” più di 35 milioni di chilometri sulle strade statunitensi, trasportando ogni giorno migliaia di utenti paganti, mentre l’atteso evento di Tesla si è svolto in un set di Hollywood, un ambiente altamente controllato in cui il CyberCab è arrivato, ha aperto le porte e fagocitato Musk, trasportandolo in un futuro promesso da dieci anni.

E’ stata una settimana complicata per Tesla, che ha perso quattro dipendenti chiave poco prima del lancio del “robotaxi”. Figure come Nagesh Saldi, direttore informatico, Jos Dings, che si occupava di policy e sviluppo, Marc Van Impe, responsabile dell’automazione, e David Zhang, già responsabile dei modelli S e X. Tutti e quattro riportavano direttamente a Musk. Non è dato sapere cosa li abbia spinti a lasciare l’azienda e interrompere quello che, nel caso di Saldi per esempio, era un rapporto professionale che durava da dodici anni. Le uscite, comunicate da sobrie dichiarazioni pubblicate sui profili LinkedIn, hanno fatto da oscuro presagio all’evento, che è stato molto commentato e criticato da una nutrita platea di fan, hater, investitori ed ex sostenitori del brand. Un pubblico difficile ma anche molto attento, che ricorda le promesse fatte nel campo – comprese quelle sull’Hyperloop, il tir Tesla Semi e molti altri prodotti che, come il CyberCab, furono presentati, dati per imminenti e poi dimenticati.

Tesla è in una posizione strana. Il suo capo e volto mediatico è politicizzato e controverso (sempre questa settimana, Musk ha detto esplicitamente che se Donald Trump dovesse perdere contro Kamala Harris, lui sarebbe “fottuto”), radioattivo per la popolazione liberal e sensibile alle tematiche ambientaliste, il target fondamentale per Tesla, negli Stati Uniti e altrove. C’è poi la Cina, il principale mercato per la società, dove però si è sviluppata una rete di produttori di auto elettriche a basso prezzo. Rimane il sogno del Fsd (sigla che un tempo stava per Full Self Driving), un prodotto che per anni Tesla ha promesso (e di fatto venduto) e su cui aveva fondato il suo futuro. Fu lo stesso Musk a definire, nel 2022, la tecnologia “la differenza tra una Tesla che vale molti soldi e una che vale praticamente zero”. Sarà pure questa un’iperbole, grande passione del capo dell’azienda, ma il ritardo di Tesla nei confronti di Waymo può giustificare il recente “pivot”, o cambio di strategia aziendale. Non a caso giovedì sono stati presentati anche robot umanoidi.

L’unica certezza in questo decennio è stata quella borsistica: a ogni annuncio muskiano il titolo in borsa di Tesla schizzava in alto. E’ grazie anche a questo superpotere che Musk è diventato l’uomo più ricco del mondo. Ebbene, nelle ore immediatamente successive allo svelamento di CyberCap e altri prodotti, non è successo granché. Anzi, Tesla ha perso circa il 7 per cento. Se Musk non riuscisse più a influenzare così bene il mercato, allora Tesla avrebbe davvero un problema.

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