Il clima per decreto

I cattocomunisti autori della Costituzione scrissero molto di libertà, siccome le parole non costano nulla e fanno fare bella figura, ma non esplicitarono il concetto di libertà di riscaldamento. E chi vive col riscaldamento centralizzato batte i denti

Libertà? Quale libertà? Dov’è la libertà? I cattocomunisti autori della Costituzione scrissero, siccome le parole non costano nulla e fanno fare bella figura, di libertà personale (art. 13), di libertà di circolazione (art. 16), di libertà di associazione (art. 18), di libertà di espressione (art. 21), ma non esplicitarono il concetto di libertà di riscaldamento. Forse la ritennero già contenuta nell’articolo 14: “Il domicilio è inviolabile”. Suona proprio bene, sembrerebbe che Stato e Comune non possano impicciarsi di caldaie e caloriferi. E invece i poverini che vivono in palazzi col riscaldamento centralizzato stanno battendo i denti perché a decidere il giorno di accensione dei termosifoni non è il termometro, è il Leviatano: il 15 ottobre in buona parte del Nord, più avanti altrove. Non quando hai freddo, dunque, ma quando lo prevede il Dpr 74/2013 (presidente della Repubblica Napolitano, presidente del Consiglio Monti). Il clima per decreto. Democrazia da brividi. Libertà di polmonite.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “La ragazza immortale” (La nave di Teseo).

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