Altro che Pink Floyd: è il campo largo unito all’Ariston la vera sfida per Carlo Conti

Schlein disponibile, Conte ha un problema di cachet, De Luca dice “chi ci sta, ci sta”. E Calenda? Vediamo. Ecco il vero evento senza precedenti da organizzare a Sanremo

La scorsa settimana Carlo Conti ha dichiarato di sognare per il suo Festival di Sanremo in programma a febbraio su Rai 1 una storica reunion dei Pink Floyd sul palco dell’Ariston. Indirettamente, David Gilmour ha già risposto: intervistato dal Guardian solo qualche giorno dopo le dichiarazioni del presentatore e direttore artistico di Sanremo 2025, Gilmour ha dichiarato che mai e poi mai risuonerà più sullo stesso palco con Roger Waters a causa del suo sostegno attivo a “dittatori genocidi e autocratici come Putin e Maduro”.

Incassata l’indisponibilità da parte della band britannica – e dopo aver valutato anche l’opportunità di far incontrare sul palco dell’Ariston solo Roger Waters con Putin e Maduro – Carlo Conti ha proposto il colpaccio: la reunion dei Beatles. All’osservazione da parte di un capostruttura Rai che due membri dei leggendari Fab Four sono morti, Conti ha proposto di invitare sul palco dell’Ariston Paul McCartney e Ringo Starr, e di ammazzarli in diretta su Rai 1: a quel punto, tecnicamente, si tratterebbe comunque di una reunion. Dopo attente valutazioni la proposta è stata però scartata: mancano i permessi da parte dei vigili del fuoco per sparare all’Ariston.

Ma ora Carlo Conti rilancia con una nuova, incredibile reunion, che grazie alle mie entrature sono in grado di rivelarvi in esclusiva: Carlo Conti sogna di riunire il “campo largo” sul palco dell’Ariston. Si tratterebbe di un evento senza precedenti – letteralmente, visto che il “campo largo” unito non lo è stato mai. Così, in gran segreto, lunedì mattina Carlo Conti si è presentato alla sede Rai di viale Mazzini, dove alla presenza dell’ad Rossi e del direttore generale Sergio ha presentato un render con un’animazione in 3D della sua idea: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Vincenzo De Luca, Riccardo Magi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, tutti mano nella mano sul palco dell’Ariston. “Renzi ha già accettato”, ha assicurato Conti. L’immagine, seppur ancora virtuale, è stata di tale impatto da aver convinto i due dirigenti della tv pubblica a dare a Conti un incarico esplorativo, senza nemmeno passare per il parere del consiglio d’amministrazione (tenuto finora all’oscuro) onde evitare ostacoli politici da parte della maggioranza. Ieri Conti è stato visto uscire dal Nazareno, dove i bene informati assicurano abbia incontrato a porte chiuse direttamente la segretaria del Pd. Nessuna dichiarazione ufficiale; ma trapela una sostanziale disponibilità da parte di Schlein.

Conti è poi salito su un treno per Napoli dove, dopo dodici ore di ritardo a causa di una puntina da disegno erroneamente infilata in un cavo elettrico alla stazione, ha incontrato il presidente della Campania De Luca, il quale avrebbe accettato ribadendo il suo “chi ci sta, ci sta”. In serata, Conti ha sentito al telefono anche Giuseppe Conte; dopo una conversazione di due ore e mezza, Conti non ha capito cosa gli avrebbe detto il leader 5 stelle; ma lo ha preso comunque per un sì – il problema per Giuseppe Conte sembra essere solo il cachet: all’Ariston col cavolo che viene “gratuitamente”, nessun Bonus Sanremo dunque.

Carlo Calenda al momento è l’unico ad aver rifiutato; ma dallo staff di Conti ostentano ottimismo nel trovare, nei prossimi quattro mesi che ci separano dall’evento, la giusta dose di tranquillanti che consentano anche al leader di Azione di venire al Festival senza troppe storie. Ora il vero scoglio è capire quale canzone far cantare al “campo largo”. Si lavora sul repertorio dei Ricchi e Poveri: “Sarà perché ti amo” è la proposta del Pd, “Ma non tutta la vita” quella di Conte. Trattative in corso.

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