I 15 anni del M5s. Dai vaffa di Grillo alla pochette di Conte

“È un cambiamento epocale nella politica, ognuno avrà una password e potrà decidere”, diceva Beppe Grillo agli attivisti dei meet up dopo il suo discorso-spettacolo al teatro Smeraldo di Milano, esattamente 15 anni fa. Dal palco prometteva che il nuovo soggetto, con cui si preparava a partecipare ad alcune elezioni locali, avrebbe mandato a casa la vecchia politica. Nel pubblico sedevano, tra gli altri, Adriano Celentano e Luigi De Magistris, che si augurava la fine della politica della casta, dei privilegi della classe dirigente.

“Uno vale uno”, gridò Grillo chiudendo il suo discorso e sventolando il simbolo che in 15 anni ha governato il paese con tre esecutivi, due delle principali città italiane, Roma e Torino, e oggi anche la regione Sardegna, guidata dall’ex ministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde. Oggi il sistema Rousseau, ideato dal co-fondatore del Movimento Gianroberto Casaleggio, non è più attivo. L’8 aprile del 2021 Grillo incaricò la costruzione di una nuova piattaforma, mentre Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, denunciava il mancato pagamento da parte di alcuni parlamentari pentastellati della loro quota alla sua associazione.

Oggi Giuseppe Conte ha pubblicato un video per “festeggiare” insieme agli iscritti e agli attivisti i 15 anni di Movimento 5 stelle, proprio nei mesi in cui si consuma lo scontro finale tra l’ex premier e il fondatore Giuseppe Grillo, tra lettere infuocate e minacce incrociate.

Video di Alessandro Luna

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