Un posto al sole si tinge di giallo: la soffiata di Alberto e la testimonianza di Diego

I pm chiudono le indagini su un nascondiglio di un camorrista a Sorrento, e Damiano viene incaricato di guidare il blitz. La soffiata di Palladini si rivela corretta, ma i poliziotti arrivano troppo tardi. La difesa intanto smonta la ricostruzione di Diego

I pm riescono a chiudere il cerchio delle ricerche sul nascondiglio di Sorrento e mandano Damiano a guidare il blitz. La soffiata di Palladini si conferma azzeccata, ma purtroppo i poliziotti arrivano troppo tardi e il camorrista, forse avendo sentito puzza di bruciato, è già scappato. In cambio della soffiata Alberto aveva chiesto solo protezione, ma a questo punto è ancora più in pericolo rispetto alla vendetta che si aspetta da Torrente.

In tribunale invece è il giorno della testimonianza di Diego. Che, come c’era da aspettarsi, vacilla. La difesa riesce a inchiodarlo e la loro ricostruzione si rivela fallace. La strategia dei presunti “buoni” disposti a mentire pur di far valere le ragioni della “parte giusta” in questo caso porteranno alla sconfitta. Se è vero che non ci si siede al tavolo con i bari, è ancor più vero che non si usano mai i loro stessi metodi. I mezzi non giustificano i fini, ma li prefigurano. E spesso anche le loro conseguenze.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.