Dopo l’alluvione il sindaco di Faenza sfida la burocrazia: “Disobbedienza istituzionale, facciamo da soli”

“Come sindaco, mi trovo oggi costretto ad assumere decisioni forti per scuotere il sistema, incapace di comprendere la situazione e quindi di agire di conseguenza”. Lo ha detto in un video pubblicato sui propri canali social il sindaco di Faenza Massimo Isola, annunciando il contenuto di una lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in merito all’ultima alluvione che ha colpito la città e, più in generale, varie zone dell’Emilia Romagna. “Ci stiamo occupando di ripristinare il passato, ma ci stiamo scordando di pianificare il presente. I piani strategici parlando di un futuro troppo distante”, continua il primo cittadino del Pd. E fa un annuncio, diretto al capo di stato: “Vogliamo provare a invertire lo stato delle cose. Come cittadino, ma ancora prima come sindaco, la mia coscienza mi impone di non restare in un’attesa inconcludente. La giunta comunale ha perciò deciso di assumersi direttamente la responsabilità di interventi che l’ordinamento prevede in capo ad altre e diverse amministrazioni. Sono interventi improcrastinabili che riguardano assistenza e ristoro della popolazione, chieste ma purtroppo mai ottenute. Siamo pronti alla disobbedienza istituzionale“.

Foto LaPresse



La decisione di Isola è dettata dalla necessità di “proteggere i faentini e di garantire la loro sicurezza”, a partire “non da un domani lontano nel tempo, ma da oggi stesso”. Il primo cittadino premette la sua fiducia nelle istituzioni: “So cosa significano le regole, che spesso ci sembrano appesantimenti burocratici, e so che sono fondamentali per garantire la convivenza civile”. Tuttavia: “Negli ultimi sedici mesi è stato troppo difficile spiegare quale amministrazione si debba occupare del singolo intervento, e ancora è stato più complicato spiegare sia il ‘come’ che il ‘perché’, come comune di Faenza, non siamo riusciti a intervenire su alcune questioni importantissime. Tutto è stato fatto per ricostruire il passato, non per pianificare il futuro”.



Nella lettera a Mattarella, Isola spiega che uno degli errori fatti, a tutti i livelli istituzionali, sia stato quello di credere che eventi come un’alluvione non possano ripetersi così frequentemente, cosa che è stata smentita dagli stessi fatti: “Eventi straordinari, per potenza e intensità, devono essere trattati e prevenuti con processi straordinari. Processi ordinari non reggono più. Se le regole e le burocrazie sono inadeguate, vanno forzate. Poi cambiate. Per quanto mi riguarda oggi finisce il tempo dei rimpalli di responsabilità. Faremo da soli, iniziando con la messa in sicurezza del Marzeno, mettendo a disposizione risorse economiche, le nostre, a fondo perduto, per le famiglie alluvionate“, annuncia il sindaco.

Foto Ansa



“Se l’amministrazione ha una colpa è quella di avere agito collaborando lealmente con enti e istituzioni nel pieno rispetto delle responsabilità di ciascuno senza esserci accorti in tempo che il sistema di ricostruzione era lento”, ha spiegato Isola. Dalla giornata di oggi, il sindaco ha annunciato che saranno avviate tre azioni concrete e immediate.

La prima è la messa in sicurezza del Marzeno, cioè il fiume che ha inondato la città. “C’è già stato un via libera informale” all’idea progettuale presentata l’anno scorso, dopo l’alluvione di maggio 2023 ma, dice, “purtroppo mai approvata”. In secondo luogo, il comune garantirà dei ristori economici: “Ogni famiglia che ha subito almeno due alluvioni negli ambienti abitativi dei piani terra riceverà un contribuito di 10 mila euro come sostegno per le spese sostenute a ricostruire“, ha detto. I ristori saranno a fondo perduto e “totalmente” a carico del comune di Faenza. In ultimo luogo, il comune chiederà ad Hera di intervenire con azioni “straordinarie” per mettere in sicurezza il sistema fognario.

“Ci aspettiamo coesione negli intenti e velocità negli interventi”, dice Isola in chiusura del video. “Ma in ogni caso, noi abbiamo deciso che andremo avanti lo stesso“.

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