Le proposte del M5s in politica estera: disarmo, ruolo della Nato e tetto alle spese militari

Chiusura delle basi americane in Italia, messa in discussione dell’Alleanza atlantica e disarmo generalizzato. A condire un rinnovato stop all’invio di armi in Ucraina. Ecco le proposte grilline in vista dell’assemblea costituente di ottobre

Chiusura delle basi americane in Italia, disarmo, messa in discussione del ruolo italiano all’interno della Nato e (ovviamente) stop all’invio di armi in Ucraina. Sono alcune delle proposte in materia di pace e politica estera che il Movimento 5 stelle ha sottoposto ai propri utenti, in vista dell’assemblea costituente di ottobre. In una pagina web, il partito invita la propria base a scegliere i temi che, secondo la community grillina, sono di massima priorità da discutere nella prossima riunione generale del partito. C’è tutto: scuola, diritti, economia, giustizia. Per ogni sezione c’è un lungo testo dove il partito spiega “come la pensa” su quel determinato tema. In fondo, l’ultimo riquadro, è dedicato alla politica estera e alla pace (il sito tende a specificare: “L’ordine di inserimento è puramente casuale”).

Il paragrafo merita una lettura, perché quello che c’è scritto segna un rafforzamento delle posizioni pacifiste, già note, del Movimento. “In via generale, la politica estera deve basarsi sul diritto internazionale e sui bisogni dei popoli, sulla cooperazione, il riconoscimento reciproco, e la smilitarizzazione dei territori contesi”, scrivono. E subito guardano a Kyiv: “Dobbiamo essere espliciti nel fornire sostegno alla diplomazia e nel rifiuto dell’invio di armi nei conflitti, con particolare riferimento alla guerra in Ucraina“. La posizione su questo tema era già nota, ribadita anche questa mattina con un voto al Parlamento europeo contro la risoluzione che dava il via libera all’Ucraina di colpire il territorio russo.



Voto contrario che, tra le altre cose, è stato anticipato ieri con un post sui social che più che una dichiarazione si è trattata di una vera e propria fake news. Il gruppo europeo del M5s, su Twitter, ha scritto: “Il testo di questo folle provvedimento, di fatto, chiede agli Stati membri di bombardare la Russia“. Un’affermazione che non solo non è contenuta nel documento, ma che è stata smentita dagli stessi utenti di X (l’ex Twitter) attraverso la funzionalità “informazioni contestuali”, quella cioè che permette alle persone di fare da contraddittorio, aggiungere altre informazioni o smentire eventuali dichiarazioni contenute nel post originale. Sul tema è intervenuto oggi anche il leader di Azione, Carlo Calenda. “Spargere notizie false ed essere sbugiardati dallo stesso social su cui vengono postate è un comportamento vergognoso”, scrive su X. “Chiedo a Giuseppe Conte di intervenire e rettificare. Il confronto di idee diverse è sempre benvenuto, le fake news no”.

Tornando alle proposte in vista della prossima costituente, il testo in materia di politica estera continua affermando che, all’interno dello statuto, oltre alla questione ucraina, vada inserito il riconoscimento dello stato della Palestina. Al momento in Parlamento è in corso l’iter della proposta di legge presentata dall’ex grillino Alessandro Di Battista che punta proprio a questo.



Il paragrafo poi vira sull’antimilitarismo vero e proprio: “Le basi americane dovrebbero essere chiuse e le armi nucleari bandite fin da subito nel nostro territorio. Il disarmo italiano, così come altre iniziative di pace, potrebbero essere di ispirazione per altri paesi”. Tutto questo in virtù di un’Italia che “deve essere ambasciatrice della pace battendosi quantomeno per la neutralità europea rispetto ai conflitti, per avere una propria diplomazia e una maggiore autonomia dagli Usa”. Per queste ragioni, dunque, il Movimento ritiene che il nostro paese “dovrebbe mantenere una posizione equidistante da Usa, Russia e Cina”. Insomma, per i grillini la democrazia americana e le due autocrazie asiatiche stanno sullo stesso piano.

Sempre in tema di Stati Uniti, il M5s sembra voler mettere in discussione l’Alleanza atlantica: “Si propone di discutere il ruolo della Nato, e quello dell’Italia al suo interno, visto che non persegue obiettivi di sola difesa, ma è mossa da interessi espansionistici, e collabora con governi repressivi”, scrivono. E in tema di spese militari ritengono che “il limite dovrebbe essere l’1 o 2 percento sul Pil In Italia e in tutta Europa”, che “le fabbriche di armi che dovrebbero essere riconvertite” e che “si crei una sola forza militare europea”.

Le proposte scritte nero su bianco sulla pagina del M5s si scontrano con il nuovo indirizzo dell’Unione europea, sempre più orientato verso un rafforzamento della propria difesa, cosa ribadita anche dall’esito del voto di oggi che ha spaccato anche il Partito democratico e Forza Italia. Ed è proprio con il Pd che il Movimento 5 stelle dovrà fare i conti: se, come prevedibile, sarà quello il suo indirizzo in materia di politica internazionale, bisognerà trovare il modo di conciliare le differenze, in vista dell’alleanza del campo largo. La partita è aperta.

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