La California è spaventata dall’IA e la vieta nel cinema (e per le elezioni)

Nella terra della Silicon Valley, il governatore Gavin Newsom ha appena firmato una legge per limitare l’uso dell’IA e i deepfake nelle produzioni cinematografiche e sulla condivisione di spot elettorali. Dietro questa scelta c’è Elon Musk

Mentre J. D. Vance, il candidato vice di Donald Trump, cerca di attirare a destra i tech bros della Silicon Valley con proposte iperlibertarie e distruzione dell’antitrust, la California si posiziona per arginare gli effetti negativi, o fuori controllo, dell’intelligenza artificiale. Mentre il re dell’IA, Sam Altman, si terrorizza di fronte alla sua stessa creazione, come un Oppenheimer del nuovo millennio, le celebrità di Hollywood cercano di proteggere la propria immagine futura e il proprio lavoro sul set. Il governatore californiano, e figura di punta del Partito democratico, Gavin Newsom, ha appena firmato una legge per limitare l’uso dell’IA e i deepfake nelle produzioni cinematografiche.

L’anno scorso, contro questo tema, i sindacati di autori e tecnici, sostenuti da molti attori, avevano fatto un lungo sciopero che aveva paralizzato serie e film. Ora, con questi nuovi articoli, le famiglie delle star morte potranno facilmente fare causa agli Studios se vedono un loro parente riprendere vita in un film senza il loro consenso. L’attore Mark Ruffalo, l’Hulk della Marvel, combatte da mesi per fare in modo che i modelli di intelligenza artificiale siano testati prima di essere usati nelle produzioni. La Motion Picture Association of America ha cercato di bloccare la legge, che avrebbe, secondo la Confindustria degli Studios, un effetto negativo sull’innovazione tecnologica nel cinema.

Ma oltre ad aiutare gli attori – grandi donatori dei dem – Newsom ha aggiunto alla legge un divieto sulla condivisione di spot elettorali deepfake. A portarlo a questa scelta è stato il video condiviso da Elon Musk, il sempre più trumpiano proprietario di Tesla e di X (ex Twitter), che a luglio ha condiviso video di una finta Kamala Harris. “Non mi importa che fosse Harris o Trump, è semplicemente sbagliato”, ha detto Newsom, firmando a oggi la legge più dura contro la disinformazione potenziata dall’IA. La legge entrerà in vigore prima delle elezioni di novembre.

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