Il dissidente russo Ilya Yashin: “Per una Russia più europea l’Ucraina deve vincere la guerra”

Condannato a otto anni di carcere dal regime putiniano per aver criticato l’invasione in Ucraina, è stato liberato ad agosto in uno scambio di prigionieri con gli Usa. “Ho delle idee che potrebbero creare problemi a Putin e avvicinare la fine della guerra”

Voglio che la Russia sia un paese libero, che non pretende i territori dei suoi vicini. Voglio che non sia temuta ma rispettata, che abbia istituzioni democratiche stabili, che garantiscono i diritti dell’uomo, la sostituibilità del governo“. Per questo il dissidente russo Ilya Yashin parlando con La Stampa si augura che “l’Ucraina vinca la guerra” contro Putin. Yashin è stato liberato a inizio agosto in uno scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti, dopo che era stato condannato a otto anni di carcere per aver espresso critiche nei confronti dell’invasione russa in Ucraina. “La mia posizione non è cambiata durante la guerra. Penso che l’esercito russo debba abbandonare il territorio ucraino perché si trova lì illegalmente. Come esattamente questo avverrà, in seguito a trattative, o in seguito a resistenza militare, lo possono decidere solo gli ucraini perché si tratta del loro paese”, spiega oggi intervistato dal quotidiano torinese.

Nel corso del colloquio, il dissidente che adesso si trova esiliato fuori dalla Russia, racconta la sua esperienza nelle carceri del paese. “Si immagini un locale di due metri per tre. Tutto quello che c’è in questo locale sono un lavandino sporco, un water sporco e un lettino che alle 5 del mattino si fissa al muro per cui non ci si può più né sdraiare né sedere. Carta, penna e un libro li danno per 40 minuti la mattina e per un’ora la sera. Tutto il resto del tempo si può guardare il muro, camminare tre passi avanti e tre indietro, e basta. È una tortura psicologica, ma è anche pesante fisicamente“. Ed esprime la sua opinione sulla morte dell’altro dissidente russo, Alexei Navalny: “Penso che Putin abbia ordinato di ucciderlo lentamente”.

Fatto sta che Yashin, seppur dall’esilio, annuncia che non desisterà dalla lotta politica al regime di Putin: “Cerco di creare una comunità con chi è vicino alle mie idee, con gli oppositori, anzitutto con Yulia Navalnaya e Vladimir Kara-Murza. Regolarmente ci sentiamo, ci vediamo. Ho delle idee, iniziative che potrebbero creare problemi al governo russo e spero avvicinino la fine della guerra”.

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