Rai, il Conte-Meloni. Il M5s pronto a votare Agnes a presidente di FI

Il leader del M5s si smarca dal Pd e apre al centrodestra che gli offre la nuova legge sulla Rai, e non solo. Punta al Tg3 del Pd e ora la premier lo privilegia come interlocutore

Giuseppe Conte fa l’oste: beve birra con Elly Schlein, ma si imbandisce la tavola con Meloni. I voti per eleggere Simona Agnes, la candidata presidente Rai di Antonio Tajani e Gianni Letta, la candidata del centrodestra, li porta lui. Il M5s si sta accordando per avere lo ius primae noctis, per trattare, meglio, direzioni di testate Rai, per strappare il Tg3 di Mario Orfeo, il Tg3 del Pd e il Pd rischia di farsi prendere per il naso, di pagare la sua posizione chiara, netta. Non solo, Conte negozia ruoli di sottogoverno fuori dalla Rai. Il centrodestra va avanti sul cda e i tre leader, singolarmente, fanno sapere a mezza bocca: “L’accordo lo abbiamo. Il 26 settembre, per il cda Rai, si vota Giampaolo Rossi ad e Agnes presidente. Agnes può passare anche in Vigilanza”. Meloni-Salvini e Tajani si sono parlati, visti: sono certi di avere i voti in Vigilanza (due terzi) grazie alla promessa fatta ai 5s (lo hanno scritto in una nota congiunta), la promessa di convocare i prossimi “Stati generali Rai” (era un’idea di Rossi) di cambiare la legge sulla governance. Il M5s nega accordi ma è trucco di scena. L’apertura di Meloni è stata salutata, positivamente, da Barbara Floridia, la presidente di Vigilanza del M5s. Il Pd può pagar caro l’Aventino e lo dice FdI: “Schlein ha scelto la linea di Sandro Ruotolo, ma Conte si è smarcato. E’ giusto privilegiare lui. Il Tg3 non è del Pd per diritto divino”. Sulla Rai si misura già l’imbroglio della birra Conte. Cara Elly non è birra: è cicuta.

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  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio

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