Ci sarebbe la Mocromafia dietro l’esplosione nel centro di Colonia. Di cosa si tratta

Una telecamera di sorveglianza ha registrato il momento nel quale un uomo deposita un ordigno che poi esplode accanto alla discoteca Vanity nella zona di Hohenzollernring. Un addetto alle pulizie è rimasto ferito. L’ombra delle gang marocchino-olandesi di narcotrafficanti. Cosa sappiamo fin qui

C’è stata un’esplosione nel centro di Colonia: è stato danneggiato l’ingresso di una discoteca di Hohenzollernring, la zona della movida della città sul Reno. I giornali locali scrivono che è rimasto ferito, ma non in modo grave, un addetto alle pulizie. L’uomo, 53 anni, è ricoverato in ospedale.

Intorno alle 5.50 di lunedì mattina, secondo Wdr (l’emittente radiotelevisiva pubblica locale), un ordigno è esploso accanto alla discoteca “Vanity”. La detonazione ha provocato la caduta dei pannelli del soffitto nella zona d’ingresso dell’edificio e ha mandato in frantumi i vetri delle finestre. In un video registrato da una telecamera di sorveglianza – e diffuso da alcuni quotidiani tedeschi – si vede una persona con una felpa con cappuccio che deposita una borsa davanti al locale e poi fugge verso Friesenplatz, poco prima dell’esplosione.

La polizia non ha ancora fornito alcuna informazione ufficiale sulle possibili ragioni dell’esplosione. Il caso tuttavia ricorda una serie di attacchi simili contro edifici residenziali e commerciali nel Nord Reno-Westfalia attribuibili a gang marocchino-olandesi di narcotrafficanti, in conflitto con quelle della Renania per il controllo dello spaccio di droga. Sui quotidiani tedeschi si inizia già a parlare infatti di un attentato della cosiddetta Mocromafia. Nei Paesi Bassi, la Mocromafia è il nome dato a quelle bande i cui protagonisti provengono solitamente da famiglie immigrate dal Marocco. Dall’estate scorsa l’organizzazione criminale è impegnata in una sanguinosa faida contro i narcotrafficanti tedeschi che negli ultimi anni ha provocato una forte ondata di violenza, tra attentati, esecuzioni, omicidi di figure pubbliche. In mezzo: una faida per il controllo dei porti del Nord Europa, tra Rotterdam e Anversa, da cui passano tonnellate di droga. L’attacco di questa mattina corrisponde al modus operandi degli uomini assoldati negli ultimi mesi dalla Mocromafia, che, secondo Dirk Peglow, presidente dell’Associazione degli agenti della polizia criminale tedesca (BDK), “agisce con un livello di brutalità che rappresenta una novità per la Germania”.

Per avere un’idea di come questa organizzazione stia iniziando a essere conosciuta e temuta anche fuori dai confini tedeschi: a luglio scorso il ministero degli Esteri giapponese ha emesso un avviso di sicurezza per il Nord Reno-Westfalia, proprio a causa delle numerose esplosioni e degli attentati dinamitardi avvenuti in varie città della Germania settentrionale.

La zona dell’esplosione, chiusa questa mattina tra Rudolfplatz e Friesenplatz per “un’importante operazione” di polizia, è stata riaperta.

“Questo è terrore. Qualcuno ha fatto esplodere una bomba, anche se doveva aver visto che c’erano delle persone. Stimiamo danni per un valore di 100 mila euro”, ha dichiarato alla Bild il proprietario dell’edificio.

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