Lezioni di realismo energetico da Starmer

Il governo inglese ha acquistato il TSO dal National Grid e apre una strada che molti in Europa osserveranno con attenzione

Il nuovo governo laburista ha preso una decisione storica. Ha acquistato da National Grid il TSO, vale a dire quella parte dell’azienda che ha la responsabilità della programmazione dello sviluppo della rete di alta tensione. Ma sarebbe sbagliato vedere questa operazione come una nazionalizzazione fatta da un governo laburista. Piuttosto in questo modo l’Inghilterra ancora una volta dopo le privatizzazioni e la liberalizzazione del mercato elettrico degli anni ‘90 anticipa i tempi risolvendo un problema. Gli investimenti attesi sulle reti elettriche sono enormi come anche ha segnalato il rapporto Draghi e, per restare in Italia, i programmi di Enel e Terna. Soprattutto per lo sviluppo di migliaia di impianti rinnovabili.

Ma con l’attuale configurazione chi ha la responsabilità della programmazione degli investimenti è lo stesso soggetto che li realizza e gode poi dei benefici economici che ne derivano. In questo modo invece le due funzioni vengono separate facendo prevalere l’interesse pubblico relativo alla programmazione e alla sicurezza, dotandosi di una struttura tecnica di alto profilo. Così era anche in Italia all’epoca della riforma Bersani ma poi fu deciso di incorporare quello che si chiamava GRTN dentro Terna. Oggi l’Inghilterra indica una strada che molti in Europa guarderanno con attenzione. Gli investimenti sulle reti hanno ricadute immediate sul livello delle tariffe elettriche. E sulle strategie di sviluppo degli impianti tradizionali, delle rinnovabili e dei sistemi di stoccaggio sempre più necessari visto il carattere intermittente delle principali fonti rinnovabili.

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