Adesso da Ibra aspettiamoci un colpo alla Chuck Norris

L’inutilità della Nations League è stata certificata anche da tutti quei gol arrivati dalla Serie A

Grazie al cielo ci siamo lasciati alle spalle la Nations League, la cui mediocrità è sintetizzata in una delle statistiche che piacciono tanto ai segaioli con la perversione della match analysis: la Serie A è il campionato da cui sono arrivati più gol di quelli segnati nell’ultimo turno del torneo per Nazionali più inutile del mondo. Talmente inutile che persino l’Italia è sembrata una squadra forte, riaccendendo le passioni sopite, ma illusorie degli spallettiani e gli smanettamenti dei giornalisti sportivi filointeristi.

L’unica cosa notevole accaduta in Nations League è il nostro allenatore ad interim, Lee Carsley, che non ha cantato God save the King prima della sfida contro l’Irlanda, lui ex nazionale irlandese nato a Birmingham. Sono arrivate immediate le richieste di esonero al grido di “tradimento!”, e qualcuno ha provato a difenderlo ricordando che anche Fabio Capello, da ct dei Tre Leoni, non aveva cantato l’inno. Ecco, io lo esonererei anche solo per evitare il rischio che l’Inghilterra di Carsley faccia cagare come quella di Capello. Che poi, dopo aver visto Re Carlo abbracciare le giocatrici della squadra femminile di rugby neozelandese, capisco possano venire dubbi sul cantare l’inno.

L’altra notizia che non fa più notizia sono i gol di Cristiano Ronaldo: altri due, quota 900 superata e quota 1.000 nel mirino (non impossibile da raggiungere, giocando nel campionato dei beduini). Ospite del podcast di Rio Ferdinand (oggi un podcast non si nega a nessuno), Ronaldo ha detto quello che molti tifosi del Manchester United pensano del manager Ten Hag, e cioè che è un cagasotto: “Ha detto che la squadra non può competere per vincere il campionato e la Champions League. Ma se sei l’allenatore del Manchester United, non puoi dire che non lotterai per vincere. Magari tra te e te lo puoi pensare, ma non puoi dirlo”.

La squadra va rifondata dal basso, ha detto CR7, e viene difficile dargli torto. E a proposito di rifondare, non vorrei essere un tifoso del Milan in questo momento (in realtà non vorrei esserlo mai): allenatore confuso, giocatori simbolo scazzati, e ora pure Boban che mette il dito nella piaga limitandosi a dire la verità: “Non capisco perché la squadra dello scudetto sia stata smantellata”, e soprattutto “non ho capito cosa faccia Ibrahimovic”. Ora mi aspetto che lo svedese dica qualcuna delle sue frasi alla Chuck Norris su Boban, frasi che però funzionavano quando era un giocatore, scendeva in campo e faceva gol: dette da dirigente fanno più ridere di una puntata della rubrica di Berizzi sui fascisti immaginari. Meno male che oggi ricomincia la Premier League, amici. Io, nell’attesa, rotolo verso la mia bionda gelata.

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