Conta più lo show o la salute? L’Nfl si interroga sui guardian caps

Il dibattito sui caschetti protettivi imbottiti sta caratterizzando l’attesa del via della stagione del football americano. Funzionano, non funzionano? questo è il dubbio che inchieste e ricerche non hanno dissipato

La sicurezza non è uno slogan. It’s a way of life. Anche se il tuo lavoro è il placcaggio e la mischia la tua call quotidiana. L’Nfl si scopre attenta alla salute. Il gioco maschio va bene, purché non abbia conseguenze. Cosa fare? Kylen Granson, tight end degli Indianapolis Colts, ha indossato un caschetto protettivo imbottito durante tutta la preseason. Si chiamano guardian cap, servono per limitare il problema delle commozioni cerebrali. “A un certo punto la gente pensava che le cinture di sicurezza fossero fottutamente stupide”, ha detto Granson a The Athletic. “Perché non dovrei indossarle? Solo perché sembrano ridicole? Penso che la salute e la sicurezza siano più importanti dell’estetica”. Venerdì 6 settembre ci sarà il via della stagione regolare, ma da giorni il dibattito tiene banco in America. I guardian caps sono delle protezioni soft-shell da agganciare sopra agli iconici caschi NFL. Costano circa 70 dollari, mentre i modelli utilizzati dalla Nfl raggiungono i 125. Trasformano i gladiatori in qualcosa di simile ai puffi. E smorzano il volume. Niente più suoni metallici, niente più rumore della battaglia, di spade e ferro. Ogni cosa è attutita. Funzionano, non funzionano: questo è il dubbio.

L’Nfl aveva imposto i guardian caps nel 2022 per gli allenamenti. Nessuno si era ancora spinto oltre. Poi è arrivato Bertrand-Hudon, running back della Cfl, la lega canadese, il primo giocatore professionista a usare le protezioni in una gara regolare. Qualche mese prima aveva avuto una commozione cerebrale, l’ennesima, e così ha detto basta. “Non era la mia prima, ecco perché ho deciso di tornare con l’opzione più sicura possibile”, ha raccontato.

Gli infortuni colpiscono i professionisti, ma il discorso va allargato ai ragazzi, a chi pratica sport nelle scuole e nelle università. Secondo i dati raccolti dal National Center for Catastrophic Sport Injury Research, solo nel 2023 16 giovani giocatori di football, dalla lega giovanile al livello universitario, sono morti. E almeno 13 di questi decessi erano direttamente o indirettamente correlati al football. Dopo la morte del figlio, Ryan Craddock, padre del tredicenne Cohen Craddock, ha chiesto a tutti gli studenti giocatori di indossare i guardian caps. “Credo che se mio figlio avesse indossato qualcosa del genere, il risultato sarebbe stato completamente diverso. Perché non avere uno strato di protezione in più?“, ha detto Craddock al New York Times.

Conta più lo show o la salute? Un dibattito che molti sport hanno dovuto affrontare in questi ultimi anni. Dalla MotoGp al ciclismo, e poi il rugby, il tennis. Ma il discorso è più ampio, comprende tutte le discipline se consideriamo l’aspetto mentale. Incide sull’anima degli atleti, non è mai solo una questione di corpi. Certo alcune cose sono più evidenti.

Il direttore del Tour de France Christian Prudhomme, per esempio, ritiene che sia arrivato il momento di rendere l’abbigliamento da ciclismo dei corridori più protettivo contro l’impatto delle cadute. Intervistato da Ride Magazine ha detto che “tutti gli sport d’urto o di velocità lavorano sull’abbigliamento per proteggere l’atleta. Che si tratti di sport motoristici, sci o rugby. Sì, nel rugby vent’anni fa nessuno pensava che sarebbero stati progettati capi di abbigliamento che potessero proteggere i giocatori. Oggi è un dato di fatto. Proprio come i corridori all’inizio volevano ricorrere al tribunale per fermare il casco”.

In Nfl, però, i dati parlano chiaro. Il numero totale di commozioni cerebrali subite durante gli allenamenti e le partite di preseason e regular season è stato di 219 nel 2023, in aumento rispetto ai 213 del 2022. Ma secondo quanto riportato dalla National football league, dal 2022 i guardian caps hanno ridotto del 50 per cento le commozioni cerebrali tra i giocatori che li hanno indossati durante gli allenamenti. L’Nfl sta spingendo forte su questo tipo di protezione. Guardian Sports, una delle aziende che le produce, afferma che i suoi approfonditi test, nonché gli anni di utilizzo da parte di molte grandi squadre di football universitario, dimostrano che riducono gli infortuni sul campo. “Diremo a chiunque ce lo chieda che nessun prodotto può rendere un giocatore a prova di commozione cerebrale. Il nostro prodotto, tuttavia, è ben oltre il punto di prova”, ha affermato la fondatrice Erin Hanson.

La Cnn ha però realizzato un’inchiesta consultando scienziati e tirando in ballo ricerche di ogni tipo. Le ricerche dicono che gli esperimenti fatti in laboratorio mostrano dati che poi, sul campo, nella vita reale, hanno un valore diverso. Nicholas Murray, professore associato presso l’Università del Nevada, Reno, ha pubblicato uno studio sul Journal of Athletic Training. E ha affermato che se le squadre stanno valutando come utilizzare i fondi limitati per migliorare la sicurezza dei giocatori, consiglierebbe di assumere un preparatore atletico. “Salvano vite. Sono fondamentali per la salute e la sicurezza degli atleti. Direi che i vostri soldi sarebbero spesi meglio altrove”.

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