Conte perde pezzi: il grillino Trevisi passa con i berlusconiani

“Io poltronista? La costituente approverà il terzo mandato”, dice il senatore, Cinquestelle della prima ora che oggi ha aderito a Forza Italia. Polemiche in casa forzista: Ronzulli critica l’incarico nell’esecutivo regionale come responsabile energia. D’Attis lo difende: ingresso di qualità

Galeotti, raccontano i ben informati, sono stati i buoni rapporti nei lavori delle Commissioni di Palazzo Madama con i colleghi forzisti Claudio Fazzone e Claudio Lotito: il senatore Antonio Trevisi, grillino della prima ora, ha aderito a Forza Italia e il coordinatore regionale pugliese Mauro D’Attis l’ha nominato responsabile regionale per l’Energia, scatenando l’ira di Licia Ronzulli.

Da ragazzo l’ex pentastellato, originario di Copertina in provincia di Lecce, era stato un simpatizzante della sinistra pugliese, poi aveva scelto di impegnarsi nei meet-up del primo Beppe Grillo: “Adesso è cambiato tutto. Il movimento discute, discute, ma poi alla fine si fa quello che dice Giuseppe Conte. Meglio Forza Italia che è diventato un partito con una dialettica interna interessante. Mi accusano di essere poltronista? Nella Costituente toglieranno il limite dei due mandati…”.

Tra le ragioni che hanno convinto Trevisi a fare il salto nel centrodestra c’è anche il via libera al reddito energetico nazionale, un suo pallino fin da quando era consigliere regionale 5S, “perché fa risparmiare le famiglie e lo Stato. Il ministro Pichetto Fratin ha finanziato la misura e nella prossima finanziaria ci saranno ulteriori risorse”. Il Movimento invece lo ignorava: “Ho preso anche atto del fatto che la mia azione politica non riceve nessuna visibilità dall’attuale gruppo dirigente pentastellato, in quanto le mie iniziative politiche e legislative, sempre costruttive, i convegni e tante altre attività a mio parere non vengono adeguatamente valorizzate”.

Trevisi è stato sostenitori del Movimento delle origini, oltre destra e sinistra, ora era a disagio dopo il passaggio europeo con l’estrema sinistra di Left. Nei suoi interventi a Palazzo Madama, però, aveva tra l’altro duramente criticato il Patto di Stabilità con toni ben distanti dal popolarismo (“un cappio al collo”) e difeso il Superbonus.

Sul suo ingresso in Fi è intervenuta in maniera polemica Licia Ronzulli, ex capogruppo: “Quando la nostra famiglia si allarga e cresce ci rallegriamo. Ci rallegriamo ancora di più quando esponenti del M5s si rendono conto di quanto il loro partito sia stato un bluff per gli elettori”. Poi una postilla velenosa: “C’è da sperare altresì che il senatore Trevisi abbia cambiato idea su un punto cardine del nostro programma: lo sviluppo dell’energia nucleare, duramente attaccato fino pochi mesi fa, anche in virtù del suo incarico appena ricevuto”. La bordata finale: “Provo molto disagio nell’apprendere che si entra in un movimento e già il primo giorno si acquisiscono ruoli di partito regionali, senza passare neppure dal via. Lo trovo uno sgarbo verso i tanti che ogni giorno, da anni, si sacrificano sul territorio e hanno sempre portato la nostra bandiera senza avere mai un ruolo in cambio”. Il leader pugliese dei berlusconiani, Mauro D’Attis, è di diverso avviso: “Una adesione di assoluta qualità”.

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