A Casa Italia, l’esuberanza del nostro design accoglie atleti e pubblico

Apertura, fratellanza, mediterraneità: ecco la sede di rappresentanza degli atleti italiani durante il soggiorno per le olimpiadi di Parigi

Parigi. Casa Italia a Parigi 2024 non è soltanto la sede di rappresentanza e accoglienza della delegazione italiana alle Olimpiadi: è un’opera totale di arte, architettura e design che ha come titolo Ensemble. “È una Casa Italia importante perché siamo a Parigi, al Pré Catalan, ossia nell’edificio dove il barone Pierre de Coubertin, il 23 giugno 1894, brindò alla nascita delle Olimpiadi moderne, perché torniamo in Europa dopo Londra 2012 e perché è l’apertura verso Milano-Cortina 2026”, dice al Foglio Paolo Mezzalama, co-fondatore dello studio di architettura IT’S che ha progettato Casa Italia.

“Rispetto alle precedenti, abbiamo portato la celebration room, che è il cuore di Casa Italia, al centro della struttura: l’atleta che ha vinto la medaglia, quando arriva, entra direttamente in questa stanza circolare, un anfiteatro multimediale dove rivede per la prima volta la sua performance e viene celebrato. È una delle novità più importanti, assieme al fatto che per la prima volta il pubblico – non solo atleti e giornalisti – può accedervi. Tutte le persone che entrano partecipano al momento olimpico. È un messaggio di apertura”, spiega Mezzalama. La progettazione di Casa Italia nasce dal Coni che identifica un valore, un concept di cui la delegazione italiana si fa portabandiera durante le Olimpiadi. “Quest’anno, ispirandoci alla Francia, il paese che ci ospita, e alla Rivoluzione francese, il valore che abbiamo identificato è quello della fratellanza, il termine più in sintonia con i valori fondativi dello spirito olimpico”, dice al Foglio Beatrice Bertini, ideatrice del concept di Casa Italia, che ha curato il progetto artistico assieme a Benedetta Acciari. “Ensemble non è solo il titolo di Casa Italia di quest’anno, ma è anche un valore interiore: stiamo insieme, facciamo insieme”, aggiunge Bertini.

Italia e Francia unite in un abbraccio: l’esuberanza del design italiano incarnata dall’iconica poltrona Up di Gaetano Pesce e dallo specchio/lampada Ultrafragola di Ettore Sottsass, entrambi presenti a Casa Italia, all’interno di un edificio in stile Napoleone III. “Il progetto di IT’S è poggiato su un legame tra l’esistente e una sensazione di stile italiano portato all’interno: l’uno non nega l’altro, bensì continua a farlo esistere nella sua differenza in un dialogo permanente”, spiega Bertini. All’interno, Casa Italia è un avvicendamento di ambienti dove le opere di 19 esponenti dell’arte contemporanea italiana, tra cui Francesco Jodice e Julie Polidoro, si intrecciano alle creazioni di 32 designer di fama internazionale. La lounge di Casa Italia è caratterizzata da una lunga vetrata perimetrale che separa l’interno dal giardino ed è immaginata come uno spazio dilatato verso l’esterno, come se dentro e fuori fossero una cosa sola, in cui l’unica protagonista è la vegetazione del Bois de Boulogne, la cornice verde in cui è immerso il Pré Catalan. “Abbiamo lavorato con lo studio di paesaggistica Natura e Architettura per portare a Casa Italia un paesaggio mediterraneo, in continuità con il Bois de Boulogne. Con loro siamo riusciti a fare in modo che il verde penetri all’interno di Casa Italia”, dice Mezzalama. “Le opere e gli arredi sono funzionali a proporre l’idea di un paese, l’Italia, che è già un Ensemble di per sé: un insieme multiforme di cose eccellenti”, sottolinea Bertini.

Uno degli obiettivi alla base di Ensemble è anche quello di proporre un’idea di Italia lontana da certi stereotipi. “Parliamo la lingua dell’arte contemporanea anche per sfatare i cliché. Quando si entra in questo spazio, si percepisce l’Italia senza certe icone italiane ingombranti. È una casa dove trovi la raffinatezza degli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta e allo stesso tempo l’Italia del futuro, con le intelligenze di oggi, con le leve di oggi. Tutto ciò che circonda i visitatori di Ensemble dice Italia, non puoi essere in Danimarca o in Russia: siamo in un interno italiano”.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.