Non c’è più tempo per leggere

Convenzione preistorica vuole che l’estate coincida col momento in cui uno avrebbe più tempo per dedicarsi ai libri, ma a meno che non si viva su un remoto pianetino saint-exupérista – grande invidia – la verità è un’altra

Il problema non sono mai le liste coi consigli di lettura. Il problema è la vita. Poi certo, c’è lista e lista: ci sono liste pigre e liste vivaci, ci sono liste fatte con amore e liste fatte con odio, liste evangeliche e liste laiche, liste variopinte e liste monocolore, tuttavia ogni lista è un cappello pieno di ciliegie, da ogni lista si può pescare, sempre, a strascico o occasionalmente, con le reti o con la canna, a ogni lista si può aderire parzialmente o per nulla e il bello è che va bene così, solo la Bibbia resta la Bibbia – davvero non si capisce perché ogni lista debba generare listatori bellicosi e, a cascata, costole polemiche, codazzi risentiti, obiezioni biliari, duelli rusticani tra compilatori e compilati. (Dichiarazione di voto: chi scrive è allegramente intersezionale, le legge tutte e ruba qualcosa a tutte).

Ma non c’è vita e vita: la vita è, ormai per tutti, un’abominevole agenda perennemente ostruita. Convenzione preistorica vuole che l’estate coincida col momento in cui uno avrebbe più tempo per leggere, ma a meno che non si viva su un remoto pianetino saint-exupérista – grande invidia – la verità è un’altra: in spiaggia impazza il cafonismo trapparolo, i bar sono gremiti, i viaggi in treno per raggiungere – o fuggire dalle – località marittime sono una succursale dell’inferno che offre ascolti forzati di marronate altrui dipanate in sedici telefonate sbraitate, consecutive e continuamente accavallantesi. (Rapido calcolo: per ogni carrozza, grossomodo settantaquattro posti, si può contare su almeno settanta narratori, insomma, siamo in perfetta media nazionale quanto a sedicenti scrittori – qui, però, appassionati di antica oralità: tutti aedi, tutte Iliadi). Domanda: quali condizioni immaginare, tali per cui una lettura possa rivaleggiare, sgomitare, diciamo perfino, ottimisticamente, coesistere coi ritmi, le situazioni, le condizioni della sporca vita reale estiva e frammettersi con possibilità di successo nel bailamme roteante?

Risposta: niente da fare, per la lettura non esistono più circostanze favorevoli. Perché la lettura va al contrario: non si allea, ma lotta contro la vita. Però, in fondo, è giusto così, le passioni bisogna meritarsele. Legge chi vuole e chi lo desidera; o meglio: legge chi desidera, e il vero desiderio sa sempre trovare sé stesso. Legge chi è consumato dalla malattia di leggere, legge chi gode mentre ruba, chi è astuto, chi afferma sé stesso e tutto il resto, chi è egoista e masochista. E chi ha capito che il meglio è lì. Quanto agli altri, si rimbambiscano pure di realtà. La santa protettrice di tutti i lettori che vorrebbero, fortissimamente vorrebbero, e poi, a un certo punto, esasperati, sgominano ogni “ma” e dicono basta, basta, basta e finalmente vogliono, vogliono, vogliono, è la scrittrice Maya Angelou. Google immagini: scaricate e tenetela nel portafoglio. Per scrivere aveva bisogno di abbandonare la routine e così affittava una camera d’albergo nella sua stessa città, chiedendo al personale di non cambiare le lenzuola e di rimuovere i quadri alle pareti. Risultato? Una bibliografia composta da un’autobiografia in sette-parti-sette, tre libri di saggistica e numerose raccolte poetiche, libri per bambini, drammi e sceneggiature. Facciamo come Maya, che ci indica la salvezza: vacanze di prossimità, in solitudine, tra lenzuola prenotate per tempo. In compagnia di “Guerra e pace”. Quando vi ricapita? (L’estate prossima).

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