A un passo dalla finale: Spagna-Francia, creatività contro ordine. Per gli arbitri intanto tira una brutta aria

Ci siamo riposati pure troppo, da oggi cominciano le semifinali. C’è Francia-Spagna, stasera: verrà fuori la prima finalista e non è facile prevedere chi sarà delle due. Una squadra che finora non ha brillato (i francesi) contro una che ha mostrato di poter giocare in tanti modi diversi (gli spagnoli): vince l’ordine o la creatività? Ancora un giorno d’attesa, invece, per Inghilterra e Olanda. Ma, insomma, ci siamo.
 


Il pastone, nel linguaggio giornalistico, è – dice la Treccani – un “servizio che riporta i fatti politici del giorno insieme con dichiarazioni e informazioni”. Per ogni giorno dell’Europeo di Germania, dall’esordio fino alla finale, qui ci saranno i fatti del giorno. Quelli seri e quelli no. Quelli del campo, quelli degli spalti, quello che c’è intorno. Questo, insomma, è il Pastone Tedesco.


 

Cucurella, la rivelazione da 60 milioni

Può essere una rivelazione del torneo un calciatore pagato 60 milioni di euro dal Chelsea. Sì, se si pensa che il Chelsea negli ultimi anni ha buttato un po’ di soldi fuori dal balcone. Sì, se è Marc Cucurella, l’uomo che nessuno si aspettava, nella Spagna già così piena di campioni. Non doveva nemmeno essere qui: quando è stato convocato a marzo non giocava in Nazionale da tre anni e non sembrava nemmeno essere lì per restare, al punto dal non aver partecipato nemmeno alle qualificazioni. Poi il ritiro di Jordi Alba e gli infortuni di Alejandro Balde e José Luis Gayà lo hanno fatto finire nei convocati, ma il posto da titolare sembrava essere di Álex Grimaldo.

Invece ecco Cucurella, che ora sta sorprendendo anche se ha venticinque anni, anche se poteva emergere prima. Ma non si pone il problema, lui fa il calciatore ma avrebbe voluto fare il pompiere e forse, a sentirlo, avrebbe potuto fare carriera come comico. Tiene alto il morale dello spogliatoio e intanto si fa notare in campo, per la velocità, per le forze inesauribili e per la capigliatura così folta, che giura di non tagliare mai, che pare si sia fatto crescere perché la madre lo individuasse subito dagli spalti quando giocava nel vivaio del Barcellona, e che è al centro del coro dei tifosi del Chelsea.

Immaginate di cantare “La Bamba” con queste parole: “Cucurella, Cucurella/he eats paella/he drinks Estrella/his hair is fucking massive”. Traduzione facile, ma ora è più di un personaggio di colore. Ora vale 60 milioni davvero.

 

Mbappé il più veloce anche in maschera

Si è parlato tanto di Mbappé in questo Europeo. Quasi solo di Mbappé quando giocava la Francia, perché la Francia, che pure è in semifinale, non ha molto altro da dire al momento. Aspetta il suo campione, menomato dall’inizio del torneo dalla frattura del naso, dalla costrizione di una maschera che lo limita, dalla frustrazione di una squadra che se non è lui non è nessuno. Quando Mbappé ha segnato fino a qui l’unico gol della Francia segnato da un giocatore della Francia (gli altri due sono autogol), anche se su rigore, la prima cosa che è ha fatto è stata togliersi la maschera, sventolarla, come non vedesse l’ora di liberarsene. Invece deve indossarla e soffrire, ma questo, almeno, non lo rende meno veloce.

L’Uefa ha fornito i dati dei più veloci di questo Europeo, infatti, è Mbappé ha toccato in partita i 36,5 chilometri all’ora, più di ogni altro. Lo seguono, ad alta velocità ma non alla sua, Ferran Torres con 36, Sesko con 35,9, Sanè e Mihaila con 35,8. Dunque l’atletica con la maschera si può fare. Il calcio no, almeno fino a quando sei Mbappé.

 

Il principe e il calcio come livella

L’Inghilterra gioca domani, ma intanto tutti continuiamo a guardare una foto, delle foto, che dicono molto. Sono della partita degli inglesi contro la Svizzera, c’è il principe William in tribuna e ogni sua espressione ci dice qualcosa. Il futuro re di Inghilterra si agita come mi agiterei io per una partita del Taranto, come si agiterebbe chiunque per la sua squadra. La squadra del principe è, ovviamente, la Nazionale. E quando gli inglesi stanno perdendo ha il volto perso, lo sguardo nel vuoto, l’ansia al posto dei lineamenti. Poi il gol di Saka, lo scatto in piedi, il pugno sinistro agitato e i denti digrignati. Ehi, il principe William esulta, palpita, grida.

Poi ci sono i rigori, che cominciano con William che si tiene il volto con le mani (e mostra due orologi, ma questo è meno importante), continuano con lui accanto a Ceferin che sembra fare fatica a guardare, finiscono con William che si precipita nel tunnel per abbracciare, prima di tutti, Trent Alexander-Arnold, colui che ha calciato l’ultimo penalty e ha regalato la semifinale all’Inghilterra. Soffriamo da aspiranti re pure noi, questo dicono quelle foto: abbiamo il volto perso quando la nostra squadra sta perdendo, agitiamo i pugni quando pareggia, ci teniamo il volto con le mani se tirano i rigori e vorremmo andare a salutare il protagonista del giorno del tunnel. Sì, la vera livella è il calcio: è in uno stadio che siamo tutti uguali. Principi come William. Oppure esseri umani pieni di emozioni, anche da principi.

 

Brutta aria per gli arbitri

Non è una questione di un rigore dato o non dato, di una contestazione o meno. Ma quella che tira sugli arbitri è una brutta aria ed è colpa dell’Uefa. C’è, tanto per iniziare, il grande mistero di Anthony Taylor, che più viene contestato più arbitra partite di livello. L’ultima che ha diretto è stata quella tra Germania e Spagna e i tedeschi protestano ancora per il rigore non dato per mani di Cucurella: era o no vicino al corpo il braccio? Era o no da fischiare? Secondo l’Uefa è giusto così, secondo i tedeschi no. E infatti alcuni hanno fatto partire una petizione su change.org per chiedere di rigiocare la partita, segnalando quest’errore e un fallo in area di Nacho su Fullkrug: al momento siamo a una manciata di firme da quota quattrocentomila, l’obiettivo è cinquecentomila e mi sento di anticipare che anche una volta raggiunto il traguardo Germania-Spagna resterà con il risultato che conosciamo.

Forse non è nulla in confronto a quello che si è scatenato in Inghilterra per la designazione del tedesco Felix Zwayer come arbitro della partita con l’Olanda. Il motivo? Una vecchia condanna per aver intascato 300 euro in uno scandalo che quasi vent’anni fa smascherò una rete di partite pilotate della 2.Bundesliga, della Coppa di Germania e dell'allora  terza divisione Regionalliga, per un giro complessivo di scommesse di 2 milioni di euro. Comportamento che gli è valso sei mesi di squalifica. Oltretutto è stato già accusato pesantemente da Bellingham (multato di 40mila euro), quando l’inglese giocava nel Borussia Dortmund e quindi non si approccia proprio nel modo migliore. I tabloid inglesi sono scatenati, come i tedeschi della petizione. L’Uefa fischietta: tanto arbitrano loro perché così è deciso. Ma non è una bella aria.

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