Che va a fare Orbán a Mosca

Ieri pomeriggio un gruppo di giornalisti ungheresi che si occupano, con i pochi mezzi rimasti a disposizione, di investigare ogni mossa del governo di Budapest, hanno scoperto che il premier Viktor Orbán sarebbe diretto verso Mosca. Non per vacanza, ma per lavoro e un aereo sarebbe già atterrato ieri nella capitale russa con a bordo la prima parte della delegazione ungherese.

Questa settimana è iniziata la presidenza ungherese del semestre europeo con lo slogan “Make Europe Great Again”, e dopo aver celebrato la fondazione di un gruppetto di sovranisti contrari alla solidarietà con l’Ucraina dentro al Parlamento europeo, Orbán è andato a Kyiv per la prima volta dall’inizio della guerra per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Arrivato nella capitale ucraina, il premier ungherese ha parlato di cessate il fuoco e il presidente ucraino gli ha risposto che bisogna invece lavorare per una pace che sia giusta. La visita è stata cordiale, i comunicati finali anche, ma difficilmente Orbán ha parlato a Zelensky della sua intenzione di andare a Mosca. A Kyiv, il premier ungherese ci ha tenuto a presentarsi come leader europeo e non come primo ministro del suo paese, questa differenza va tenuta a mente se la visita al Cremlino verrà confermata.

Dopo le voci del viaggio, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha detto che la presidenza di turno dell’Ue “non ha il mandato di impegnarsi con la Russia per conto dell’Ue”. Orbán  ha negoziato una fornitura di gas e petrolio con Mosca nonostante l’invasione, ha un accordo per la costruzione di una nuova centrale nucleare e ci tiene molto a non fare torti al capo del Cremlino. Questa possibile visita è un tributo che vuole pagare a Putin forse temendo che si sia indispettito per il viaggio a Kyiv, non ha strumenti negoziali, è un vassallo. Il viaggio però sarebbe anche un torto pericoloso all’Ue: in due anni e mezzo di guerra, Orbán sceglie di andare a Mosca proprio mentre è a capo del semestre europeo e per riconfermare che tra Putin e l’occidente, sceglie Putin. 

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