Per gli esperti, il calcio migliore era quello austriaco. Battuto dagli imbarazzanti turchi

Come da pronostico, dopo due settimane in cui tutti quelli che la sanno lunga ci assicuravano che l’Austria del maestro Ralf Rangnick esprimeva il gioco migliore e poteva arrivare in fondo a Euro 2024, l’Austria del maestro Ralf Rangnick è tornata a Vienna con gli Asburgo nel sacco, dopo un 1-2 invero imbarazzante contro una Turchia che più “italiana” di così si muore. Resta dunque in corsa l’unico attaccante italiano forte tra quelli arrivati in Germania per gli Europei, Vincenzo Montella, che ha allegrianamente difeso per 90’, segnato con due gol di un difensore, trovato il miracolo del portiere al 94’ e ha avuto più culo che kebab.

Toccherà tifare Olanda contro i nipotini del Sultano, sempre che a quell’ora di sabato io sia ancora vivo: alle 18 si gioca Inghilterra-Svizzera e io sarò sbronzo in ogni caso. Mentre l’Uefa continua a indagare sull’autopalpeggiamento immaginario di Jude Bellingham, e c’è chi lo accusa di essere troppo maschio alfa per i gusti del calcio fluido, il paese è incartato nel dubbio che dalla notte dei tempi accompagna l’utilizzo dei grandi giocatori in Nazionale: sono più i problemi che crea alla squadra, costretta ad adattarsi a lui, o quelli che risolve con i suoi colpi? Interrogativi che accompagnano da sempre Cristiano Ronaldo, sul quale non avendo altro di cui occuparsi da giorni discutono seri opinionisti e ubriaconi da pub (due categorie che spesso si sovrappongono). La voce che gira è che CR7 continuerà a giocare fino al 2026, tentando quindi il colpo di giocare un altro Mondiale. Sempre che regga alla notizia dell’arrivo quasi certo di Stefano Pioli in Arabia Saudita. Di sicuro noi non reggeremo altre due stagioni di “è bollito, si deve ritirare” ripetuti nei podcast che se la tirano o dagli ex giocatori come Hamann che dopo le lacrime per il rigore sbagliato ha detto che l’allenatore avrebbe dovuto dire al portoghese di ritirarsi perché non è più in grado di giocare (essù, Dietmar, sono lusitani, hanno la tristezza del fado e la sceneggiata tragicomica nel sangue).

E poiché per l’Uefa le indagini sui comportamenti inappropriati sono come la bionda per me, non possono farne a meno, leggo che ne hanno avviata un’altra proprio contro Demiral: il difensore turco avrebbe esultato dopo il gol del 2-0 con il “saluto del lupo”, gesto associato alla formazione di estrema destra turca dei Lupi Grigi. A Euro 2024 rischia la squalifica, ma se si candida in Francia può battere anche lui Macron.

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