L’alfabeto elettorale del Regno Unito. Per la prima volta la parola più usata è “Nhs”

Il Guardian ha analizzato i termini più utilizzati nelle campagne elettorali degli ultimi ottant’anni. Quest’anno il focus è sul servizio sanitario pubblico, sia per i Tory sia per il Labour

È tempo di elezioni nel Regno Unito. Con il 38 per cento di preferenze negli ultimi sondaggi, il leader del Partito Laburista Keir Starmer diventerà – con ogni probabilità – il futuro prime minister britannico. La vera novità è che immediatamente dopo di lui, con 21 punti percentuali nei consensi, si piazzerebbe Reform Uk, il partito di Nigel Farage che si confermerebbe così la prima forza di opposizione – tre punti davanti ai Tories -, benché in queste settimane lo stesso Farage abbia dovuto fare i conti con accuse di razzismo e misoginia rivolte al suo partito.

Nelle scorse settimane il Guardian ha pubblicato un’analisi delle parole chiave utilizzate nelle campagne elettorali del Regno Unito, dal 1945 a oggi. Partendo da temi chiave, la ricerca esamina il testo di tutti i manifesti elettorali conservatori e laburisti. Quest’anno, per la prima volta, la parola più frequentemente utilizzata dai due partiti storici è stata “NHS” (acronimo per National Health Service, il servizio sanitario pubblico), citata ben 54 volte all’interno del manifesto dei Tory e 52 in quello del Labour che critica il deplorevole stato della sanità pubblica, dopo 14 anni di governo conservatore. Il partito di Sunak invece ne ha parlato sopratutto in relazione all’immigrazione – per evitare che gli stessi rappresentino un peso per il Servizio Sanitario Nazionale – e alla disforia di genere.

Il primo dato a emergere dall’analisi del Guardian è che, benché entrambi i partiti dedichino ancora un ampio spazio all’emergenza climatica, le politiche ambientali siano meno protagoniste in questa tornata rispetto all’ultimo ciclo elettorale. Brexit ed Europa sono naturalmente stati temi chiave delle precedenti campagne, ovviamente tra il 2015 e il 2019, quando il primo ministro David Cameron indusse il famoso referendum che portò all’uscita dall’Unione Europea. Ad esempio, il partito conservatore menzionò la parola Brexit 61 volte nel proprio manifesto del 2019, intitolato appunti “Get Brexit Done”.

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