La fuga di Giacomo Bozzoli, condannato per l’omicidio dello zio Mario, e il giornalismo d’evasione

In un paese la cui ignoranza giuridica può misurarsi su quella dell’Avvocato del campo elastico, per il quale Matteotti fu ucciso a Bologna nel 2026, può succedere di tutto. Persino che i giornali si infiammino perché “un condannato all’ergastolo è fuggito” (per parafrasare un magnifico film di Bresson). Con ricostruzioni del seguente tenore: “La grande fuga all’estero pianificata da tempo in ogni dettaglio. Braccato in tutta Europa con moglie e figlio. La beffa dell’arresto mancato: per quasi nove anni ha recitato il ruolo dell’imputato modello”. Dimenticando, quanto meno, che il diritto alla fuga non è mai stato negato nemmeno al tempo di Caino.

Soprattutto, nel caso dell’ergastolo confermato in Cassazione a Giacomo Bozzoli per aver ucciso lo zio imprenditore, è lo stesso giudice che lo indagò, Pier Luigi Maria Dell’Osso, a spiegare al Corriere perché è giusto che fosse a piede libero, e non c’è scandalo: “I presupposti per un arresto, una misura cautelare, si valutano strada facendo, momento per momento”.

Certo, il senno di poi, ma “se non sbaglio ha anche partecipato a tutte le udienze, così come mi risulta che fino ad alcuni giorni fa fosse rintracciabile e presente”. C’era “impossibilità di agire, visto che era un uomo libero”. Ora è fuggito, ne aveva diritto.

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  • Maurizio Crippa
  • “Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini”

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