La cancellata (crollata) a Monte Mario è la metafora di Gualtieri

Per almeno 200 metri il cancello di Parco Mellini è crollato. Da mesi. I vigili l’hanno impacchettato col nastro di plastica

È così da mesi. Almeno da gennaio. All’interno della riserva naturale di Monte Mario, salendo per il viale del Parco Mellini, un lungo tratto della cancellata che delimita il parco è caduta. Per almeno 200 metri il cancello è riverso in terra, in mezzo alle sterpaglie. “Ha ceduto il muretto che sostiene le inferriate. E’ venuto giù e nessuno l’ha ancora rimesso a posto”, dice Stefano, pensionato che passa di qui per la sua camminata mattutina. L’unica differenza rispetto a qualche settimana fa è che ora c’è una segnalazione: lo spazio è stato delimitato da una recinzione in plastica rossa. Quindi significa che al Campidoglio e al XIV Municipio la cosa è nota. “La cancellata e il muro sono venuti giù in conseguenza della caduta di grandi alberi. Il ripristino di entrambi sarà eseguito subito dopo l’entrata in vigore dei prossimi contratti applicativi di manutenzione del verde, prevista a settembre”, dicono dallo staff dell’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi. L’intervento non è da poco, dai 150 a 200 mila euro, servono quindi nuovi appalti di manutenzione. Insomma, i soldi ora non ci sono, bisogna aspettare l’autunno.

Lo spettacolo non è edificante, perché si nota il cancello in piedi che gradualmente s’inclina per poi andare giù. Nonostante la recinzione, l’inferriata sul terreno potrebbe anche esser pericolosa. Ma questa è solo la punta dell’iceberg: tutto il Parco Mellini non è messo granché bene, con erba alta, sterpaglie e panchine divelte. Anche qui sono previsti interventi di manutenzione che restituiranno lustro all’intera l’area e alcuni sono già in corso. Il luogo è talmente pieno di fascino che, nonostante l’incuria, molti vengono qui a passeggiare: ci sono coppiette di fidanzati, persone col cane, runner. Qualcuno legge un libro o un giornale, altri chiacchierano prendendo fresco all’ombra degli alberi.

La riserva naturale di Monte Mario è un’area naturale protetta istituita nel 1997 e occupa una superficie di 238 ettari. Con i suoi 139 metri di altezza, è il rilievo più imponente della città. Oltre alle ricchezze naturali, al suo interno vanta pure notevoli edifici storici come Villa Madama, Villa Mazzanti, con fontane e giardini, e Villa Mellini, scelta dai francesi come quartier generale dopo aver soppresso i moti della Repubblica Romana.

Proseguendo sulla strada si arriva all’ex osservatorio astronomico, ora sede amministrativa dell’Istituto nazionale di astrofisica. Ancora più avanti c’è il famoso Zodiaco dove, dal 2020, non esiste più nulla: il bar e il ristorante sono chiusi, con istanze di fallimento, mentre i vialetti intorno sono sommersi dalla vegetazione, impraticabili. Compreso il famoso “vialetto degli innamorati”, di cui ormai esiste solo l’insegna. Peccato, perché era un piacere venire quassù, magari portarci un amico di passaggio a Roma, e prendersi un caffè davanti a uno dei belvederi più famosi della città. Ora mette tristezza. E quel cancello riverso come una balenottera spiaggiata sulla strada, sembra quasi un monito: lasciate ogni speranza voi ch’entrate.

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