La campagna elettorale nel Regno Unito fa imbizzarrire i cavalli

Cavalli che corrono per le strade di Londra, saltano sui cofani delle auto in sosta e feriscono i passanti. Solo chi non ha mai letto “I viaggi di Gulliver” si può stupire di questa ribellione equina

Buonasera, sono un cavallo, per giunta inglese. Nei giorni scorsi, insieme ad alcuni miei colleghi, mi sono sbrigliato e ho corso imbizzarrito per le strade di Londra, seminando il panico sui marciapiedi e saltando sui cofani delle automobili, esattamente come altri cavalli avevano già fatto qualche settimana fa, galoppando sui corpi di quattro feriti. Il vostro stupore di fronte a questa ribellione equina deriva dal non avere mai letto davvero “I viaggi di Gulliver”: sapreste altrimenti che noi cavalli siamo molto più intelligenti di voi, siamo più saggi e incapaci di mentire. Tre caratteristiche che tornano scomodissime in occasione delle elezioni di oggi nel Regno Unito.

I conservatori hanno un leader ricchissimo che ha trascorso l’ultima disperata giornata di campagna elettorale scaricando bancali di notte nei magazzini generali, facendo colazione alle sei in un McDonald’s, servendo pane al supermercato tutta la mattina prima di salire su un trattore a mezzogiorno.

I laburisti stanno vendendo simultaneamente ai giovani la promessa di cambiare il futuro e ai vecchi la promessa che tornerà il 1997.

I liberal-democratici, sapendo di non avere chance, hanno ridotto il loro europeismo a una riedizione di “Giochi senza frontiere”: così il loro leader sta facendo campagna elettorale a colpi di bungee jumping, montagne russe e rovinosi sport acquatici.

Alcuni candidati di Reform Uk si sono appena ritirati perché, dopo sole sei settimane di campagna elettorale, hanno improvvisamente capito che molti altri candidati di Reform Uk sono sciovinisti che flirtano col razzismo.

I verdi vogliono tornare allo stato di natura senza nemmeno avere quattro zampe.

Poi non dite che, con le nostre folli corse, non avevamo cercato di avvertirvi che tutto è menzogna e stupidità: ecco a cosa si è ridotta la più grande democrazia rappresentativa del mondo. Se foste cavalli, per giunta inglesi, sareste imbizzarriti anche voi.

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