Conte bussa alla porta della Sinistra Ue, che oggi farà il terzo grado al M5s

Da Nigel Farage a Carola Rackete: l’avventurosa ricerca di una casa europea per il Movimento 5 Stelle è oggi a un passo dal suo epilogo con l’ingresso nel gruppo della Sinistra Ue. Ma prima della firma finale, la delegazione pentastellata dovrà affrontare un ultimo ostacolo: l’interrogatorio del politburo di The Left, la formazione che comprende la Linke tedesca, la France Insoumise e gli spagnoli di Podemos, previsto questa mattina a Bruxelles. “Abbiamo diverse domande per loro, sulla loro strategia in Europa e in Italia, ma la questione principale è se si sentano davvero parte della storia della famiglia della sinistra”, ha spiegato alla stampa la capogruppo francese Manon Aubry.

Per i nuovi eurodeputati del Movimento ieri sera è stata la notte prima degli esami: ripasso della discografia integrale degli Inti Illimani, iscrizione di massa all’Anpi e lettura collettiva dell’opera omnia di Zerocalcare per dimostrare il loro pedigree da compagni. L’obiettivo è far dimenticare un governo in coalizione con Matteo Salvini, il voto ai decreti sicurezza e l’invenzione della locuzione “taxi del mare”, ovvero le barche delle Ong su cui allora lavoravano come volontari quasi la metà degli eurodeputati della sinistra europarlamentare di oggi, in testa la capitana Carola.

Passati dal gruppo dal referendum online del 2014 per scegliere tra il gruppo di Farage e l’Ecr di Meloni e poi finiti a bussare alla porta di Liberali, Socialisti e Verdi, la storia del M5s è l’ostacolo più grande per quest’ultima trattativa. Ma se si guarda al presente, il Movimento 5 Stelle già condivide con il gruppo della Sinistra Ue molte delle battaglie fondanti, come la questione del salario minimo, la parità di genere, i diritti delle famiglie arcobaleno, la passione per la causa palestinese e un certo scetticismo per quella ucraina.

Da costruire, invece, le relazioni con gli altri inquilini italiani del gruppo The Left, Ilaria Salis e l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Sulle chat di Sinistra Italiana a Bruxelles, infatti, circolano da ieri screenshot di un post del Blog delle Stelle, pubblicato il 2 ottobre 2018 e titolato “Riace non era un modello: è finita l’era del business dell’immigrazione” e della più recente intervista di Giuseppe Conte al Foglio, dove l’ex premier commentò che “Ilaria Salis non è Enzo Tortora”.

Ma un assist potrebbe arrivare proprio da Roma; il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, infatti, “vede positivamente l’operazione”, spiegano dal gruppo, e non dovrebbe sollevare alcun veto all’ingresso dei pentastellati. L’operazione, infatti, “fa parte di un riassetto di tutta la sinistra italiana a cui guardiamo con attenzione”, spiega la francese Aubry. Oltralpe insomma lo chiamano Fronte Popolare, noi invece Campo Largo, ma la mossa dei Cinque Stelle è a tutti gli effetti un passo in più in questa direzione che le sinistre europee cercano in ogni paese. Avanti tutta, quindi, per i nuovi Compagni a 5 Stelle, bandiera gialla la trionferà.

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