Niente amnistia per l’indipendentista catalano Puigdemont

Secondo la Corte Suprema spagnola il reato di appropriazione indebita di fondi pubblici, del quale è accusato, non rientra tra quelli coperti dalla legge approvata a fine maggio. Rimane valido anche il mandato d’arresto

La Corte Suprema spagnola ha negato l’amnistia all’ex presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont rispetto all’accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici. Il, tribunale ha ritenuto che questa fattispecie di reato non sia coperta dalla legge sull’amnistia per gli indipendentisti catalani approvata dal Congresso spagnolo. A fine maggio, infatti, Madrid ha approvato la legge di amnistia per gli implicati nel processo secessionista, dal novembre 2011 al novembre 2023.

Per il leader catalano rimane valido anche il mandato d’arresto nazionale, mantenuto anche nei confronti dell’eurodeputato Toni Comín, da poco rieletto tra le fila di Junts. Resta anche confermata l’interdizione dai pubblici uffici di altri leader tra cui Oriol Junqueras, di Erc.

Puigdemont ha scritto su X: “La Toga Nostra”, in riferimento a Cosa Nostra.

Puigdemont, uno dei principali organizzatori del referendum illegale per l’indipendenza della Catalogna, si trova in esilio dal 30 ottobre 2017: scappò in Belgio dopo il fallito tentativo di secessione della regione, quando la Procura generale di Spagna lo accusò di ribellione, sedizione e appropriazione indebita.

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