L’altra minaccia cinese è finanziaria

Esiste una gigantesca rete di riciclaggio di denaro internazionale che proviene dalla Cina, e di cui fa parte anche l’Italia, che serve a ripulire i soldi provenienti anche dal traffico di droghe come il fentayl. E’ già da diverso tempo che la Guardia di Finanza cerca di lanciare l’allarme sulle China Underground Bank, istituti finanziari occulti che hanno intensificato il loro lavoro durante il periodo della pandemia, e di cui si parla ancora poco. Soldi che arrivano, in contanti o tramite criptovalute, o con il sistema di trasferimento di denaro sulle app cinesi, e poi si trasformano in valigette o finanziamenti per acquisire immobili o addirittura azioni. Ma per le autorità italiane non è una novità: già nell’ultima relazione del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza si leggeva che “tra le metodologie più insidiose messe in atto” dalla criminalità cinese in Italia, c’è “quella fondata sul cosiddetto ‘denaro volante’, una tecnica finanziaria illecita che consente il trasferimento virtuale di denaro all’estero senza che lo stesso lasci fisicamente il paese di partenza”.

 

Anche l’ultimo rapporto della Direzione investigativa antimafia menziona lo “strutturato sistema di riciclaggio internazionale” presente in Italia e condotto dalla criminalità cinese, e basterebbe ricordare l’ultima operazione di tre mesi fa della GdF, che ha smantellato un’organizzazione dedita al riciclaggio di almeno 110 milioni di euro attraverso il sistema delle banche sotterranee. Due giorni fa il Financial Times ha pubblicato una lunga inchiesta per spiegare come “i gruppi della criminalità organizzata cinese riciclano gran parte del denaro accumulato dai cartelli della droga messicani” e che “le forze dell'ordine di Stati Uniti, Regno Unito e Italia” stanno cercando di lanciare un allarme sull’efficace metodo di riciclaggio cinese. E’ molto probabile che la leadership di Pechino, che controlla tutti i suoi cittadini fuori dai propri confini, conosca bene il sistema delle banche sotterranee. E quindi le forze dell’ordine non bastano, e servirebbe una risposta politica forte e unitaria. Arriverà?

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